Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
I soldi investiti e i soldi spariti Un occhio dentro le enormi finanze di Arafat
Testata:Informazione Corretta Autore: Federico Steinhaus Titolo: «I soldi investiti e i soldi spariti»
La Standard & Poor's ha stilato un rapporto di 345 pagine, commissionato dal ministro delle Finanze dell' Autorità Palestinese Salam Fayyad, nel quale analizza le forme di investimento realizzate dal governo palestinese. Si tratta di 600 milioni di dollari, investiti in tutto il mondo in 79 imprese di natura commerciale: 10 compagnie private e pubbliche, 6 del settore delle telecomunicazioni, ed altre diversificate fra biotecnologia, assicurazioni, gioco d' azzardo, cementifici (www.pa-inv-fund.com). Questo pacchetto di partecipazioni è detenuto dalla Palestine Investment Fund, un' entità legale separata che gestisce i fondi messili a disposizione allo scopo di promuovere la crescita economica e lo sviluppo delle infrastrutture in Palestina. Ma non sono soltanto questi i fondi di cui dispone l' Autorità Palestinese. Un rapporto del governo americano del 1990 stimava che la tassa del 5% che gravava sui guadagni di ogni singolo palestinese che lavorava in paesi arabi avesse generato un patrimonio fra gli 8 ed i 14 milioni di dollari. Nel 1993, poco prima che venissero firmati gli accordi di Oslo, il British National Criminal Intelligence Service in un suo rapporto stabilì che l' OLP realizzava una parte considerevole del suo bilancio attraverso "estorsioni, tangenti, traffico illegale di armi, traffico di droga, lavaggio di denaro sporco, frode" ed altro. Subito dopo la firma degli accordi di Oslo gli Stati Uniti ed altri donatori fecero affluire nelle casse palestinesi altri 3 miliardi di dollari. Un anno dopo un rapporto dei servizi segreti inglesi indicava che Arafat controllava un patrimonio di 10 miliardi di dollari, e che il bilancio annuo dell' OLP era di 2 miliardi di dollari.