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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
26.04.2003 Viola sente quello che vuol sentire
Sicurezza e cessazione del terrorismo sono forse pretese assurde?

Testata: La Repubblica
Data: 26 aprile 2003
Pagina: 19
Autore: Sandro Viola
Titolo: «La doppia sfida di Abu Mazen»
Quando non sa cosa scrivere, Sandro Viola si arrampica sugli specchi pur di
dire qualcosa di male su Israele e su Sharon.
Avendo tutti i motivi per starsene in silenzio ad aspettare gli eventi, nel
momento in cui in campo palestinese sta per arrivare al suo primo e forse
definitivo redde rationem lo scontro di potere fra Arafat ed Abu Mazen, lui
punta lo sguardo sul solo e solito Sharon.
Arafat accusa il suo primo ministro di essere un traditore venduto al
nemico, e comincia a mettere mano al suo portafoglio gonfio dei milioni di
dollari rubati al suo popolo per foraggiare i gruppi terroristici affinché
lo aiutino ad affossare ogni ipotesi di road map, e Viola va a chiedere agli
scrittori israeliani cosa ne pensano del radicalismo di Sharon.
E' vero, anche saper fare le domande giuste alle persone giuste fa parte
delle capacità professionali di un buon giornalista. E, perché no, fare le
domande sbagliate alle persone sbagliate , quando si vuole ottenere la
risposta gradita.
La domanda di Viola, messa in bocca al suo intervistato, è: "Ma le destre
israeliane - e Sharon in particolare - sono davvero pronti a veder
nascere uno Stato palestinese?".
Viola si basa su quanto legge sui giornali israeliani(quali?), su alcune
voci filtrate dalle stanze del potere, su alcune considerazioni di ottimi ed
ammiratissimi scrittori, per affermare che Abu Mazen si troverà sul tavolo
dei negoziati "le pretese di Sharon", e dovrà faticare non poco per
"sormontarle", avendo alla spalle Arafat e le sue accuse. E come supremo
analista, ecco un ignoto uomo d'affari arabo-israeliano che parla al
bancone del bar dell'American Colony, l'albergo di lusso del settore arabo
di Gerusalemme. Egli prevede che Sharon parlerà delle "solite questioni di
sicurezza, chiederà la fine degli attentati come primo passo verso il
seguito delle trattative". Evidentemente, sicurezza e cessazione del massacro
degli innocenti sono "pretese" assurde ed ingiustificate.
I bravi ragazzi dei centri sociali hanno insultato la Festa della
Liberazione gridando "morte ad Israele", le squadracce veterofasciste hanno
insultato i martiri della Risiera di Trieste scegliendo il 25 aprile per
salutare col braccio alzato, ed è lontanissimo da noi il pensiero di delineare una qualche analogia con questi articoli di Viola, così unilaterali: ma sia pure in misura diversissima entrambi, la faziosità di certa stampa e di certi giornalisti e l'estremismo idiota di alcune frange politiche, rientrano nel quadro di un clima astioso, che rifiuta a priori l' idea che Israele possa avere ragione (Israele, non Sharon) se diffida della controparte.
Visto che i Sandro Viola e Co. non lo fanno o, se lo fanno, ne tacciono,
invitiamo i nostri lettori a cercare siti come quello ufficiale della Lega
Araba (www.legaraba.org) , che ignora l'esistenza di Israele e proclama per
la Palestina un numero di abitanti ed una superficie che corrispondono alla
intera regione geografica, od altri - non mancano! - che diffondono un
antisemitismo viscerale.

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