Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Putin si lamenta delle sanzioni Editoriale del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 30 marzo 2023 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Putin si lamenta delle sanzioni»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 30/03/2023, a pag. 3, l'editoriale "Putin si lamenta delle sanzioni".
Vladimir Putin
Durante un incontro con il suo governo Vladimir Putin ha detto che le sanzioni occidentali possono ancora fare male alla Russia. “Nel medio periodo le sanzioni illegittime imposte contro l’economia russa potrebbero avere un impatto negativo”, ha detto Putin, sottolineando con enfasi la necessità di “aumentare la domanda interna”, che nella situazione attuale sta diventando “il fattore trainante della crescita russa”. Il problema, però, è che la Russia non sta crescendo granché: secondo le previsioni del Fmi nel 2023 sarà un debole 0,3 per cento, secondo quelle dell’Ocse (più recenti) ci sarà una recessione del -2,2 per cento quest’anno seguita da un -0,5 per cento nel 2024. Per avere una forte domanda servirebbe un’economia viva e diversificata, ma da oltre un anno la Russia sta perdendo popolazione attiva e di conseguenza chi produce e chi consuma. Da un lato c’è la “mobilitazione” che ha mandato al fronte centinaia di migliaia di uomini; dall’altro l’emigrazione, che ha spinto fuori dal paese altre centinaia di migliaia di persone. Per giunta le sanzioni occidentali ora stanno colpendo l’export energetico russo, ovvaro la principale voce di entrate del bilancio. Putin ha ricordato ai suoi ministri che la guerra economica contro la Russia ha l’obiettivo di destabilizzare la società russa attraverso la sofferenza della popolazione “ma non ci sono riusciti”, ha sentenziato, rispondendo indirettamente al dibattito occidentale (o forse ormai solo italiano) sull’efficacia delle sanzioni. Se l’obiettivo fosse davvero quello che dice Putin – provocare un cambio di regime – i risultati possono apparire deludenti ma, come esplicitamente dichiarato nei documenti dell’Ue, le sanzioni mirano a indebolire la capacità della Russia di finanziare la guerra, ovvero ridurne il potenziale offensivo nel medio e nel lungo periodo. Se guardiamo l’andamento del conflitto, con i russi bloccati da mesi in una sanguinosa guerra d’attrito nel tentativo di conquistare ciò che rimane della città di Bakhmut, i risultati delle sanzioni sono evidenti.
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