Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L'Espresso come sempre dimentica il terrorismo palestinese Lucio Caracciolo si lascia andare in un articolo sbilanciato
Testata: L'Espresso Data: 22 aprile 2003 Pagina: 1 Autore: Lucio Caracciolo Titolo: «Dove volano i falchi»
Sorprende dover criticare Lucio Caracciolo, solitamente così equilibrato, ma questa volta si è proprio lasciato andare a un articolo sbilanciato, fazioso e, diciamolo, proprio brutto. Scrive per esempio: ... gli israeliani sembrano decisi a guadagnare tempo. Le recenti dichiarazioni di Sharon sulla sua disponibilità a compiere sacrifici, cioè a smantellare insediamenti nei Territori, non significa che il governo di Gerusalemme intenda chiudere in tempi rapidi la partita con i palestinesi. E questo è un processo alle intenzioni bello e buono. Senza contare che non è stato Israele - come sembrerebbe leggendo queste righe - ad aprire la partita con i palestinesi, e a doversi quindi assumere tutto l'onere della sua chiusura, e che Caracciolo non sembra propenso a chiedersi con quali tempi intendano invece chiudere la partita i palestinesi. E poco più avanti parla dei «cosiddetti Territori occupati», come ama ripetere il ministro della Difesa Rumsfeld ignorando, a quanto pare, che in base al diritto internazionale il "cosiddetti" è quanto mai opportuno e appropriato. Critica il fatto che Israele abbia proposto una quindicina di emendamenti a quella "road map" che prevede la nascita di uno stato terrorista intenzionato a distruggere Israele, dato che ai palestinesi non chiede nessun impegno preliminare, neanche quello di rinunciare al terrorismo. Si dedica alla profezia, descrivendo un futuro Iraq di fatto fantoccio degli Stati Uniti, in modo che Israele non abbia più niente da temere. E infine, dopo una serie di sconclusionate considerazioni, in cauda venenum: Alla sua [dell'America] ombra si protegge Israele, capace fra l'altro di condizionarlo assai più di quanto molti americani percepiscano. Potere ebraico occulto? Complotto? Protocolli? E dobbiamo accennare anche all'articolo "Le paure di Damasco" di Dina Nascetti, a pag. 55, in cui si ricorda che la sovranità siriana sulle alture del Golan è sancita dalle risoluzioni Onu ma, come al solito, si dimentica "l'altra metà" delle risoluzioni Onu che, nel caso specifico, chiedono alla controparte il riconoscimento di Israele e la garanzia di pace e confini sicuri, cosa che la Siria si è sempre rifiutata di fare. E infine, in un riquadro a pag. 57, si informa che "nel 1982 Israele invade il Libano per cacciare Arafat e i suoi feddayn da Beirut": se non si dice che da Arafat e dai suoi feddayn arrivavano continui attacchi terroristici e incursioni armate in territorio israeliano, questa diventa disinformazione. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione dell'Espresso. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.