Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ungheria pro Putin, allora via dalla UE e dalla Nato Cronaca di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 22 gennaio 2023 Pagina: 12 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Ungheria, via i generali filo-Nato, nuovo stop agli aiuti all’Ucraina»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 22/01/2023, a pag. 12, con il titolo "Ungheria, via i generali filo-Nato, nuovo stop agli aiuti all’Ucraina", l'analisi di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
Ágnes Vadai
DAVOS – L’Ungheria sta divorziando dalla Nato? A Budapest rimbalza da giorni un’indiscrezione su 170 generali e ufficiali magiari che sarebbero stati cacciati dalle forze armate. La notizia-bomba, rilanciata dal sito telex.hu, sembrerebbe confermata dall’ex ministro della Difesa Ágnes Vadai: «Mi risulta che 170 generali e ufficiali siano già stati convocati per essere licenziati». Vadai ha aggiunto che è difficile capire quanti ufficiali verranno allontanati complessivamente, ma che circolano voci su «migliaia di personedi tutto il ministero della Difesa». Secondo la politica del partito d’opposizione Dk «ciò significa che in questo momento nelle forze armate ungheresi è in atto un congedo dalla Nato», poiché «gli ufficiali e i generali» cacciati «sono soldati con esperienza internazionale, che parlano le lingue e sono stati socializzati nell’Alleanza atlantica». Secondo Vadai la purga nell’esercito servirebbe anche «a garantire che la lealtà politica sia ora il principio-guida delle Forze armate ungheresi». L’operazione è stata facilitata da un decreto governativo appena approvato dal governo Orbán che assegna al ministro della Difesa il potere di licenziare i soldati che hanno raggiunto i 45 anni di età e hanno almeno 25 anni di servizio effettivo, con un preavviso di due mesi. Secondo telex.hu il governo avrebbe aspettato solo poche ore per avviare la colossale epurazione nelle forze armate magiare. Da Bruxelles arriva invece la notizia che l’Ungheria sta bloccando il via libera a 500 milioni di aiuti europei che dovrebbero essere spesi in aiuti militari per l’Ucraina. Secondo Euronews, Budapest sta ponendo il veto sull’esborso dei fondi della European Peace Facility (Epf) e senza addurre motivazioni. La discussione proseguirà lunedì. Finora la Ue ha stanziato 3,1 miliardi di euro per rifornire di armi l’Ucraina, più della metà della dotazione prevista per l’European Peace Facility nel periodo 2021-2027. Un mese fa i ministri degli Esteri europei hanno concordato un’ulteriore dotazioneda due miliardi per il 2023. L’Ungheria rifiuta ad oggi ogni aiuto militare a Kiev e vieta ai partner Ue e Nato di attraversare il paese per rifornire di aiuti all’Ucraina. A dicembre Budapest ha temporaneamente bloccato 18 miliardi di aiuti economici a Kiev per incassare un taglio dei fondi europei più morbido del previsto. Bruxelles ha tagliato le risorse comunitarie a Budapest - è la prima volta nella storia che succede - dopo anni di braccio di ferro e di richieste ufficiali all’Ungheria perché risolva gli enormi problemi di corruzione e le manifeste lesioni dello Stato di diritto.
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