Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Testata: israele.net Data: 15 gennaio 2023 Pagina: 1 Autore: Maurice Hirsch Titolo: «Congratulazioni, presidente Abu Mazen»
Ritratto di Abu Mazen
Analisi di Maurice Hirsch
(da Israele.net)
Maurice Hirsch
Abu Mazen
Domenica scorsa, 8 gennaio 2023, Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha completato il suo diciottesimo anno in carica come presidente dell’Autorità Palestinese. In base all’articolo 3 (2) della Legge dell’Autorità Palestinese del 2007 relativa alle Elezioni Generali, “il mandato presidenziale è di quattro anni e non può essere rinnovato per più di due mandati”. In effetti, Abu Mazen non l’ha mai rinnovato. Abu Mazen è stato eletto nelle ultime elezioni presidenziali che si sono tenute nell’Autorità Palestinese il 9 gennaio 2005. In preparazione di quelle elezioni, la Commissione Elettorale Centrale dell’Autorità Palestinese comunicò che risultavano registrati 1.760.481 elettori aventi diritto. Hamas boicottò quelle elezioni e coloro che effettivamente votarono furono solo 802.077 elettori. Di coloro che si recano alle urne, 501.448 votarono per Abu Mazen. In altre parole, Abu Mazen venne eletto dal 28% dei palestinesi aventi diritto al voto. Ignorando la legge e incurante del fatto di essere stato eletto da una piccola minoranza, Abu Mazen è rimasto al suo posto per i successivi 18 anni. Benché l’Autorità Palestinese decanti costantemente la propria natura democratica, la realtà è che Abu Mazen non è che il solito dittatore che si rifiuta di rispettare la legge e di rinunciare al potere, che usurpa illegittimamente dal 2009, anno in cui è terminato il suo mandato di quadriennale. In perfetta coerenza con i suoi valori dittatoriali antidemocratici, l’Autorità Palestinese sotto Abu Mazen si è parimenti astenuta dal tenere elezioni generali per il parlamento dell’Autorità Palestinese sin dal 2006. In quelle elezioni, la maggioranza dei voti espressi andarono a Hamas, un’organizzazione internazionalmente designata come terrorista. Piegandosi alle pressioni internazionali, nel gennaio 2021 Abu Mazen acconsentì ad indire le elezioni generali per il parlamento dell’Autorità Palestinese a maggio, cui avrebbero fatto seguito a luglio le elezioni per la carica di presidente. Ma rendendosi conto che lui e il suo movimento Fatah erano destinati a perdere le elezioni e ad essere rimpiazzati da Hamas, Abu Mazen ha fatto nuovamente appello alla consolidata tradizione antidemocratica dell’Autorità Palestinese annullando entrambe le elezioni. Così, lunedì 9 gennaio 2023 Abu Mazen ha iniziato il 19esimo anno del suo primo mandato di quattro anni come presidente/dittatore dell’Autorità Palestinese. Le nostre congratulazioni, presidente.