martedi` 13 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
01.04.2003 Diario israeliano
Per il pericolo di attacchi suicidi cambiano le direttive per i soldati americani: si legittimeranno le azioni dei soldati israeliani contro i terroristi?

Testata: La Stampa
Data: 01 aprile 2003
Pagina: 8
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «C'è una doppia morale sui restrellamenti contro i terroristi»
Riportiamo un articolo di Fiamma Nirenstein pubblicato su La Stampa martedì 1 aprile 2003
I palestinesi e gli israeliani trattengono il fiato sulle modalità strategiche dello scontro fra la coalizione e l’Iraq. Per ambedue ci sono nuovi motivi di preoccupazione. Gli americani volevano evitare il più possibile i «danni collaterali» di una guerra: sofferenza e morte dei civili, uso strumentale dei media, danni ai giornalisti, danni alle infrastrutture civili (case, scuole, mercati) in cui si nascondono i terroristi ma che causano sofferenze alla popolazione.

Gli attacchi suicidi hanno già portato a nuove direttive ai soldati americani che somigliano a quelle impartite ai militari israeliani: sparare a vista alle auto che non si fermano ai posti di blocco, perquisizioni delle persone con borse o abiti voluminosi, più severità nei controlli. Secondo i palestinesi «ora che sono stati utilizzati sul grande palcoscenico della guerra irachena e non solo contro di noi, i metodi più duri di controllo della popolazione rischiano di ricevere una legittimazione».

Per gli israeliani il problema è opposto: «Quando eravamo noi ad avere problemi con i giornalisti che entrano in zone di guerra, o dovevamo fermare le ambulanze perchè si era scoperto in precedenza che trasportavano armi o armati, quando abbiamo colpito civili dietro cui si nascondevano i terroristi, siamo stati attaccati senza pietà. Ora che sta succedendo?» La analista liberal Maureen Dowd sul «New York Times» ha detto che «il Pentagono doveva distruggere subito la tv e la radio irachena bloccando la propaganda di Saddam». Invece, ricordano gli israeliani, quando per poche ore l’antenna della «Voce della Palestina» dopo decine di attacchi terroristici fu abbattuta, il professor Mordechai Kremintzerm, Presidente della Stampa israeliana, disse: «Non è possibile mettere a tacere la voce di un popolo, anche se non ci piace quello che dice».E il mondo gli diede ragione

Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio plauso alla redazione de La Stampa. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita

lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT