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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Foglio Rassegna Stampa
20.12.2022 La gaffe di Alessandro Orsini
L'ignorante fanatico di Putin

Testata: Il Foglio
Data: 20 dicembre 2022
Pagina: 4
Autore: Redazione
Titolo: «Ampio imbarazzo»

Riprendiamo dal Foglio di oggi, 20/12/2022, a pag.4 dal titolo" Ampio imbarazzo"
La gaffe di Orsini sul nome del giornalista “Broad” deve far vergognare tanta gente
Complimenti all'autore anonimo di 'Ampio imbarazzo' 

Alessandro Orsini | Scienze politiche
Alessandro Orsini, si vergognino i conduttori televisivi che l'hanno lanciato in Tv

La scena è talmente imbarazzante che rischia di stargli appiccicata addosso per molti anni. Alessandro Orsini – il sociologo che dal primo giorno dell’invasione della Russia non ha smesso di invocare sulle televisioni italiane la resa dell’Ucraina e le colpe della Nato – in un video su YouTube si è messo a discutere del memorandum di Budapest del 1994 incartandosi con il traduttore automatico. Mentre cerca di spiegare, alla sua maniera, se la russia abbia violato o meno quell’accordo (certo che sì, anche se lui dice di no), Orsini parte: “ Leggerò un articolo del New York Times e l’autore è William J. Ampio, che è proprio come si scrive A-M-P-I-O”. Per essere più preciso con le fonti, insomma, Orsini fa anche lo spelling. “Continuo a tradurre al volo dall’inglese, perdonate qualche pausa”, dice. Il problema è che il giornalista Ampio non esiste: l’autore in questione è il premio Pulitzer William J. Broad. Evidentemente Orsini si è affidato a qualche traduttore automatico, come Google Translate, che ha tradotto il cognome “Borad” nel termine italiano “ampio”. Un po’ come se qualche personaggio americano, nel voler parlare della disinformazione filorussa in Italia, avesse citato gli articoli sul Fatto quotidiano di Alessandro Littlebears. Si tratta di una figura misera per chi da mesi imperversa nelle tv presentandosi come uno studioso serio, l’unico accademico che analizza i fatti e i documenti con rigore mentre tutti gli altri sono asserviti alla Nato. La gaffe è penosa, ma non dovrebbe far imbarazzare più tante altre uscite del tipo “Putin ha già vinto, l’Ucraina è persa” e “mi scrivono le mamme di Mariupol”. Ma soprattutto, più che Orsini, questa scenetta dovrebbe far vergognare i tanti conduttori televisivi, soprattutto della televisione pubblica, e le testate giornalistiche che in una situazione drammatica come la guerra in Ucraina hanno dato spazio e legittimità a un personaggio come Orsini. A loro spetterebbe un esame di coscienza. Questo sì bello ampio.

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