Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
I silenzi della destra su Teheran Salvini e Meloni che cosa pensano dell’Iran?
Testata: Il Foglio Data: 03 dicembre 2022 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «I silenzi della destra su Teheran»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 03/12/2022, a pag. 3 l'editoriale "I silenzi della destra su Teheran".
Proteste contro il regime iraniano
Un piano per concedere accoglienza e protezione ai profughi iraniani in fuga dal loro paese in rivolta. La proposta non viene da qualche bieco globalista sorosiano, desideroso di applicare piani di sostituzione etnica o di allestire un esercito industriale di riserva, come subito direbbero i sovranisti di casa nostra. A chiedere al governo federale tedesco di applicare questa misura è il leader della Cdu, Friedrich Merz. E verrebbe dunque da chiedere se non fosse un’ipotesi che anche a Palazzo Chigi dovrebbe essere seriamente valutata, anche alla luce delle parole di quell’Antonio Tajani che, interrogato da Repubblica sul fatto che Francia e Germania ospitano più migranti dell’Italia, risponde che “quando le richieste di asilo arrivano da ingegneri siriani è più facile”. Forse che a Teheran non ci sono ingegneri in cerca di sicurezza? E forse aprire un dibattito sull’Iran in seno al governo aiuterebbe anche a illuminare le divergenze che ci sono nella destra. Quando un attacco mirato americano uccise il generale iraniano Qassem Suleimani, nel gennaio 2020, Matteo Salvini e Giorgia Meloni entrarono in collisione: il primo applaudì Trump per avere “eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, alla faccia dei pavidi in Italia e in Ue”, la seconda avvertì che “una escalation delle tensioni in medio oriente non è nell’interesse dell’Italia”. Quando poi, nella primavera del 2021, il meloniano Adolfo Urso ambiva alla poltrona del Copasir, il capo del Carroccio sentenziò così: “Gli amici dell’Iran non sono miei amici”, alludendo a vecchie relazioni di un’azienda guidata da Urso che faceva affari anche nella Repubblica islamica. Solo che Urso ora è seduto nello stesso Cdm di Salvini, e chissà se nel frattempo abbia saputo guadagnarsi la sua amicizia. Di certo c’è che un chiarimento sull’Iran, nel centrodestra, non farebbe male.
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