Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
'Istituzioni e studenti si mobilitino contro l’antisemitismo nelle università' da Le Monde
Testata: Il Foglio Data: 28 novembre 2022 Pagina: 10 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «'Istituzioni e studenti si mobilitino contro l’antisemitismo nelle università'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 28/11/2022, a pag.10 con il titolo ''Istituzioni e studenti si mobilitino contro l’antisemitismo nelle università'' l'analisi tratta da Le Monde.
Una scritta antisemita
Alla fine di ottobre, all’interno di un istituto universitario dell’Île-de-France (la regione di Parigi, ndr), sono stati ritrovati dei simboli nazisti. Perseguibili penalmente, questi fatti colpiscono l’intera comunità universitaria, che ne registra un aumento: Università di Nanterre, Università di Grenoble, Università di Créteil, Hec, frontone di Sciences Po a Parigi…”, scrivono i professori universitari Anne-Laure Chaumette, Vincent Duclert e Thomas Hochmann. “Questo antisemitismo nel milieu universitario si iscrive in un contesto più vasto: scritte nelle strade francesi, sulle porte degli appartamenti, ripetuti crimini contro francesi di confessione ebraica, implacabilmente assassinati. La violenza delle parole esposte rappresenta un atto di terrore che minaccia l’esistenza nel quotidiano e la vita dei concittadini braccati dall’odio razziale. L’antisemitismo appare per ciò che è nel nostro paese, senza fine. Lo abbiamo visto in occasione delle prime manifestazioni dei gilet gialli, alla fine del 2018, durante le manifestazioni contro il green pass, durante le dimostrazioni di forza contro il matrimonio omosessuale. Questo fenomeno contribuisce a banalizzare la violenza antisemita e il suo significato storico e filosofico. Ed è per questo che l’estrema destra parte alla conquista delle menti e delle urne, ovunque nel mondo e soprattutto in Francia, dove il Rassemblement national punta ora alla presidenza del gruppo di lavoro sull’antisemitismo all’Assemblea nazionale. L’antisemitismo si sta forse trasformando in un’espressione pubblica come un’altra? (…). Ridurre la portata storica della Shoah unicamente alle sue vittime, significa condannarsi a non capire nulla dei meccanismi dello sterminio, e permettere dunque che si riproducano. L’estinzione programmata degli uiguri nella Cina di Xi Jinping e la minaccia di annientamento dell’Armenia da parte del suo vicino azero ne sono le illustrazioni contemporanee e devono allertarci. L’antisemitismo senza fine prepara delle nuove catastrofi umane. Ma ormai sappiamo da dove viene e dove porta. E’ la nostra forza per inventare le lotte di oggi e di domani. (…). Oggi, dinanzi all’offensiva antisemita nei luoghi del sapere e della conoscenza, gli istituti universitari devono reagire per denunciare e informare. Alcuni universitari di Paris-Nanterre hanno scelto di agire il 27 gennaio 2023, giorno di commemorazione della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, dove morirono più di un milione di ebrei europei, tra cui degli ebrei consegnati dallo stato francese. Bisogna misurare i rischi che comporta l’antisemitismo per tutta la Francia. Si tratta di una questione di vita o di morte per le società democratiche. Al di là del riflesso eminentemente morale di solidarietà per le vittime che ci chiedono di agire, lo scrupolo dell’interesse nazionale potrebbe e dovrebbe governare le decisioni individuali di lotta contro l’antisemitismo, affinché resti la vergogna dell’umanità e non la sua tomba”.
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