Gent. signora Deborah,   Gli stati arabi che l'hanno sottoscritto  votano sempre contro Israele in occasione delle risoluzioni che l'ONU  sforna a getto continuo. Lei si fida di questi stati? Io, nel mio  piccolo, no. Saluti 
Roberto Razza 
 Gentile Roberto, Non si tratta di fidarsi. Gli accordi di Abramo  sono stati una dichiarazione congiunta tra Israele, gli Emirati Arabi  Uniti e il Bahrein che è intitolata “ Trattato di pace, relazioni  diplomatiche e piena normalizzazione tra gli Emirati Arabi Uniti e lo  Stato di Israele. L'accordo tra il Bahrein e Israele è stato  ufficialmente intitolato Accordi di Abramo: Dichiarazione di pace,  cooperazione e relazioni diplomatiche e amichevoli costruttive” .   Questa è la formula che non prevede grande amore tra le parti e  certamente non il voto in favore di Israele all’ONU. Anche se, dalle  notizie che danno i media israeliani, sembra che i rapporti siano più  che buoni, gli emiri devono gettare fumo negli occhi dei palestinesi che  dal 2020, data della firma degli accordi, sono all’erta, sempre pronti a  protestare e tutti sanno come sono abituati a esprimere le loro  proteste.     Un cordiale shalom
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Gent.ma Signora Fait,  Leggendo "LA CARTOLINA" di Anne Barest, mi è  venuto in mente un episodio di quei tristi anni, che qui Le riassumo  (non ho la capacità descrittiva dell'Autrice).  Eravamo nell'anno  scolastico 1942-43. Avevo sette anni. Eravamo sfollati a Firenze. Con la  mia famiglia eravamo rimpatriati da pochi mesi dall'Africa Orientale  (eravamo a Harar, in Etiopia, dove mio padre aveva prima della guerra  diverse rappresentanze di varie Case italiane, poi tutte confiscate per i  noti eventi politici e bellici). Per me si prospettava l'iscrizione a  scuola. Ma non essendo noi fascisti, giusto per evitare l'iscrizione  alla g.i.l. (le minuscole sono volontarie), fui iscritto alla scuola  (privata) delle soure maltesi di Via Santa Reparata. Tra le mie compagne  c'era una graziosa bimbetta che si chiamava Ester Segre. Un mattino  vennero a prenderla due signori, entrambi vestiti di nero, con due  lunghe barbe e un trecciolino seminascosto e due cappelli neri. Le  dissero qualcosa in una lingua per noialtri incomprensibile (che mi  spiegarono poi essere l'ivrit) e poi in italiano: "Sai bene Ester dove  dobbiamo andare ora. Saluta i tuoi amici e ringraziali". A casa  raccontai l'episodio e i miei mi spiegarono tutta la situazione. Se non  che era presente una donna di servizio, che mi disse in vernacolo  fiorentino: "Gli è che codesta l'è la punizione che hanno per aver  crocifisso Gesú Cristo!". Ovviamente chiesi spiegazioni al mio  confessore (mi stavo preparando alla Prima Comunione), che mi disse che  la donna di servizio poteva essere o ignorante o forse una spia. Inutile  dire che quel prete pochi mesi fu "fumato" ad Auschwitz.  Shalom 
Mario Salvatore Manca di Villahermosa 
 Gentile Mario,  La frase che ha sentito da bambino sugli  ebrei che hanno crocifisso Gesù, è rimbalzata come una terribile eco  attraverso i secoli ed è stata una delle cause che poi hanno portato  alla Shoah. La storia emozionante della famiglia Rabinovitch è simile a  quella di milioni di famiglie ebree che sono finite nelle camere a gas.  L’odio dei cristiani ha avuto inizio proprio da quel “gli ebrei hanno  ucciso Cristo”. I vertici della Chiesa dopo il concilio di Nicea nel  325, hanno approfittato dell’ignoranza del popolo per scatenarlo contro  gli ebrei. Questa è una delle clausole attribuita proprio all’imperatore  Costantino I “Sembra una cosa indegna che nella celebrazione di questa  santissima festa( la Pasqua cristiana) si dovesse seguire la pratica dei  Giudei, che hanno insozzato le loro mani con un peccato enorme, e sono  stati giustamente puniti con la cecità delle loro anime. ...È bene non  avere nulla in comune con la detestabile cricca dei Giudei…”.  Non è  difficile capire come queste parole dette e ripetute, secolo dopo  secolo, da Papi e re, abbiano avuto il potere di incendiare di odio  l’animo dei cristiani con quel che ne è seguito: stragi, stupri, pogrom  fino ad arrivare a Hitler. E non è finita perché l’odio contro gli ebrei  si evolve e cambia a seconda delle situazioni, se non è Cristo è  Israele o qualsiasi altra scusa. La fantasia non manca mai agli  odiatori.  Un cordiale Shalom