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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
19.10.2022 Fermare i droni iraniano-russi è un compito della difesa occidentale americana e europea. Speriamo che non l'abbia capito solo Israele
Analisi di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 19 ottobre 2022
Pagina: 10
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Nemici ovunque Israele non sta alla finestra»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 19/10/2022, a pag.10, con il titolo "Nemici ovunque Israele non sta alla finestra" l'analisi di Fiamma Nirenstein.

A destra: Zelensky secondo Dry Bones: un eroe

PM Netanyahu Appoints Fiamma Nirenstein as Ambassador to Italy | Prime  Minister's Office
Fiamma Nirenstein

Non c'è nessun dubbio, a giudicare dalle notizie delle ultime settimane che Israele collabori con l'Ucraina di Zelensky aggredita dalla Russia a controbattere il pericolo dei droni. Fu già Israele il primo Paese a organizzare un efficiente ospedale da campo, e a fornire dal 27 di luglio elmetti, giubbotti, maschere antigas... Avvenne sempre in sordina nonostante le proteste di Zelensky, perché Israele ha la Russia seduta sul confine siriano con gli iraniani e gli hezbollah. Ma adesso il rapporto mostra di più i caratteri di un'alleanza strategica, perché in questione con la Russia è il peggiore di tutti i nemici di Israele, ovvero l'Iran. Sono gli ayatollah a fornire alla Russia i droni assassini che appaiono all'improvviso e uccidono i civili nelle città ucraine, come è avvenuto lunedì scorso quando diciannove persone sono state uccise e cento ferite. Israele è una fonte molto prolifica di know-how in difesa e in soccorsi, e sta insegnando, sembra, a decifrare come si fa a battere i droni; al momento sembra che il sistema di difesa "Iron dome"anche secondo il ministro della difesa ucraino Oleskii Reznikov non pare quello più adatto a fermare i droni iraniani pensato com'è contro i missili da Gaza, né lo si può attivare senza la collaborazione degli americani, coproduttori e cogestori. Tuttavia, da quando Putin compì la sua visita a Teheran per stringere il patto con l'Iran, Israele è necessariamente sul campo.

Washington Post

Adesso forse fornisce informazioni per controbattere gli attacchi, ma anche probabilmente cerca di capire bene lo sfondo della collaborazione russo-iraniana, perché questo può essere la migliore sperimentazione sul campo e su larga scala di una guerra iraniana, un attacco pericoloso per tutti e non solo per l'Ucraina oggi o per Israele domani. Dunque, come si affronta l'Iran sul campo? Il regime ha fornito droni anche agli Hezbollah e ai Houti dello Yemen, in particolare il drone suicida Shaked 136. Questi velivoli aggressivi hanno un range molto più largo che nel passato, e sono molto più precisi all'obiettivo. La Russia può averne ordinato migliaia; fino ad ora, dicono fonti ucraine, 60 per cento sono stati intercettati e abbattuti. Ma la Russia ne fa un elemento base della sua strategia di attacco ai civili, e tutto il mondo si preoccupa. L'Iraq e il Golfo conoscono bene questo allarme; queste armi di basso costo e facile produzione possono raggiungere mani pericolose ovunque. L'Iran partecipando alla conferenza del Cica (Confidence Building Measures in Asia) in Kazakistan e all'incontro Sco (Shangai Cooperation Oreganiation) può aver trovato nuovi clienti, come scrive l'analista militare Seth Frantzman, in Asia in Africa in Medio Oriente e altrove. Fermare i droni iraniano-russi quindi è un compito della difesa occidentale americana e europea. Speriamo che non l'abbia capito solo Israele.

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