Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Dall'ambasciatore israeliano ai docenti bolognesi La replica dell'ambasciatore Ehud Gol all'appello dei docenti bolognesi
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «L' ambasciatore israeliano ai docenti bolognesi»
Riportiamo la replica dell'ambasciatore israeliano Ehud Gol all'appello dei docenti bolognesi che invitavano, tra l'altro, i soldati israeliani a deporre le armi. "Ho letto con indignazione e sgomento questo appello che non solo si fonda su presupposti scorretti e faziosi, ma rappresenta un grave caso di ingerenza negli affari interni di un altro Stato".Questo e' il passaggio centrale di una breve lettera che l'ambasciatore israeliano in Italia, Ehud Gol, ha inviato al magnifico Rettore dell'Universita' di Bologna, Pier Ugo Calzolari, per protestare contro l'iniziativa di un grande numero di professori dell'ateneo che hanno scritto una' 'lettera aperta' , ai soldati dell'esercito israeliano per invitarli ad "abbassare le armi" , e a smettere di combattere contro i palestinesi. In risposta a questa "lettera aperta" il rappresentante diplomatico israeliano ha scritto al rettore Calzolari proprio per portare alla sua attenzione la gravita' dell'iniziativa dei docenti. "Converra' con me -si legge nella replica di Gol, diffusa dall'ambasciata di Israele aRoma -che gli italiani difficilmente accetterebbero che un gruppo di professori israeliani, per quanto intelligenti e sensibili possano essere, si mettano a dettare loro un codice etico". Nella' 'lettera aperta" i professori, dopo aver premesso di rappresentare fedi ed ideologie diverse, precisano di aver preso l'iniziativa di rivolgersi ai militari israeliani "quale monito e quale auspicabile contributo alla pacificazione". "Militari israeliani! Rifiutatevi di continuare ad opprimere il popolo palestinese. Abbassate le armi. Chiedete a gran voce, con il coraggio che vi da la vostra fede religiosa, di smettere le violenze e vedrete che -si legge nella lettera dei professori -le violenze cesseranno anche dall'altra parte". L'appello dei docenti invita i militari israeliani a "pensare con la propria testa" , e, , 'soprattutto, con il proprio cuore , . Dopo aver ricordato che una scelta del genere, per dei militari, potrebbe significare "carcere" , e "persecuzioni" la lettera aperta dei docenti si chiudeva sottolineando come, una scelta di questo genere, non avrebbe piu' fatto vivere i militari "in una continua contraddizione" con la loro coscienza, "per il crimine ingiustificabile" , che stanno cornmettendo.