Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Il vergognoso appello dei docenti bolognesi L'irresistibile tentazione di intromettersi nelle questioni di Israele
Testata:Resto del Carlino Autore: Luca Orsi Titolo: «Docenti antisemiti»
Il mondo della cultura e degli intellettuali non resiste. Non resiste alla "tentazione" di intromettersi nel modo più vile e inopportuno nelle questioni politiche, militari, sociali ecc. interne e pertanto di sua esclusiva competenza - di Israele. Lo abbiamo visto con l'appello di molti intellettuali italiani a votare per il candidato della sinistra israeliana ed ora ancor più grave docenti bolognesi si improvvisano "esperti di questioni militari" e "invitano" con dichiarazioni fortemente antisemite - i soldati dell'esercito israeliano a deporre le armi. Questo vergognoso appello con le doverose risposte dell'Associazione Italia-Israele è apparso anche su informazionecorretta.com.
Riportiamo integralmente l'articolo del Resto del Carlino, quotidiano attento alle questioni israelo-palestinesi, che stigmatizza fra l'altro l'intervento indignato dell'ambasciatore israeliano Ehud Gol. E' possibile che all'ambasciatore, già intervenuto sulle pagine dell'Unità alcuni mesi fa per rispondere all'appello rivolto da intellettuali al suo popolo a votare per Mitzna, sorga spontanea una domanda. Ma gli italiani,intellettuali, docenti universitari, politici, non hanno abbastanza problemi da dibattere all'interno del loro paese senza dover necessariamente intervenire, a sproposito e in malafede, nelle questioni del mio??
Si contano 130 firme, in calce a una "lettera aperta agli ufficiali, ai sottufficiali e ai soldati dell'esercito israeliano", con l'accorato appello a "rifiutarsi di continuare a opprimere il popolo palestinese" e ad "abbassare le armi". Tra i firmatari tutti docenti della nostra università ci sono molti cognomi noti, fra i quali quello di un prorettore e di direttori di Dipartimento. La lettera scatena la replica immediata e sdegnata dell'Associazione Italia-Israele che parla di documento disonorevole ed "esorta" il Rettore Pier Ugo Calzolai "a prendere una posizione ufficiale" in merito ad una iniziativa definita "perlomeno discutibile". Intanto giungono le prime prese di distanza da parte di alcuni firmatari, che negano di avere sottoscritto il documento. E a Calzolari arriva anche una lettera dell'ambasciatore israeliano in Italia, Ehud Gol, "indignato e sgomento" per un appello "che non solo si fonda su presupposti scorretti e faziosi, ma rappresenta un grave caso di ingerenza negli affari interni di un altro Stato". Tutto parte dall'iniziativa di un comitato promotore di dieci docenti, che invita i colleghi ad aderire all'iniziativa. La lettera ai militari israeliani si legge in una e-mail "è stata dai noi redatta in considerazione di ciò che sta accadendo ormai da troppo tempo in Palestina". La situazione sta "drammaticamente precipitando, e pensiamo che l'Alma Mater non possa restare indifferente". Nella lettera, i docenti sottolineano il legame di molti di loro con "compagni di scuola, amici e stimati colleghi di lavoro ebrei". Ricordano le tante missioni culturali "in Israele" che li hanno "portati a conoscere direttamente la situazione". "Ed è per questo che oggi scrivono di fronte a ciò che sta succedendo, sentiamo purtroppo che la nostra stima e il nostro affetto per il popolo ebreo si sta trasformando in dolorosa rabbia per ciò che state facendo al popolo palestinese". "E' necessario si legge ancora che vi rendiate conto che state facendo ai palestinesi quello che a voi è stato fatto nei secoli passati. Li state umiliando, distruggete le loro case, i loro campi, murate i loro pozzi, li chiudete in ghetti, li uccidete. Tutto ciò fomenta "un odio immenso, carico di desiderio di vendetta. Vendetta che trova espressione nelle azioni suicide dei kamikaze. Non è difficile capire che solo gente esasperata, nell' impossibilità di difendersi altrimenti, possa immolarsi per uccidere qualcuno del vostro popolo, considerato complice delle repressioni. Noi siamo contro il terrorismo, ma diteci quale altro modo hanno essi per difendersi?" Segue l'appello ad abbassare le armi, a "non vivere più in una continua contraddizione con la vostra coscienza, per il crimine ingiustificabile che state commettendo". "La gravità di quanto affermate non lascia spazio all'ironia", replica l'Associazione Italia Israele. "Ma dobbiamo dire che un popolo al quale tocchino in sorte amici come voi non ha bisogno di nemici". Seguono due pagine in cui si imputa ai docenti "l'ignoranza della realtà" e li si accusa "di pescare dalla sentina del più vile antisemitismo per giustificare il terrorismo e negare agli israeliani il sacrosanto diritto all'autodifesa". Durissimi sono poi alcuni passaggi: "Agli antisemiti contemporanei deve provocare un brivido di piacere affermare che gli ebrei fanno ai palestinesi quello che i nazisti hanno fatto loro". Una posizione che, "se adottata da parecchie decine di docenti della più antica università d'Europa" fa sorgere "un'inquietudine doverosa". Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione del Resto del Carlino. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.