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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Metro Rassegna Stampa
17.02.2003 Titoli e foto faziose su Metro
Quello che resta nell’occhio e nella mente del lettore

Testata: Metro
Data: 17 febbraio 2003
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Il mondo diviso sull’Iraq e assente nei Territori»
"Metro" è un giornale distribuito gratuitamente nelle stazioni delle metropolitane di Roma: molto letto soprattutto dalla gente meno informata e per cui costituisce spesso l'unico quotidiano letto.

Il titolo cubitale in prima pagina occupa 5 colonne su 6 del giornale:
"Il mondo diviso sull’Iraq e assente nei Territori"
stabilisce una improponibile equiparazione tra una dittatura che alimenta il terrorismo internazionale ed una democrazia che combatte contro il terrorismo.

"…le giornate si susseguono con la conta dei morti. Almeno otto solo ieri, tutti palestinesi dopo che sabato erano stati uccisi quattro soldati israeliani: sei a Gaza dove un’autobomba ha colpito una base di Hamas,…"

Chi ha usato l’autobomba? Chi l’ha predisposta e mandata? Forse l’esercito israeliano usa le autobombe? Risulta da qualche fonte? Non sono le autobombe una tipica arma di Hamas e della Jihad? Nulla viene detto in proposito.

"…e due a Nablus dove gli scontri per l’arresto di un leader dell’Olp hanno lasciato sul campo anche diverse decine di feriti. In serata un’incursione israeliana a Jenin ha dato l’avvio a nuovi violenti scontri. Come era successo nel pomeriggio a Nablus, dove ci sono stati anche intensi rastrellamenti"

La descrizione è della pura malvagità israeliana: si parla di indeterminati scontri a Nablus, ovviamente determinati dagli intensi rastrellamenti avvenuti nel pomeriggio, e di un incursione dovuta a non si sa bene cosa. Non era forse il caso di stabilire una relazione con l’uccisione dei soldati israeliani del sabato prima? Non era opportuno specificare che "incursioni" e "rastrellamenti" facevano parte della ricerca degli autori di questo e di altri attentati? E in cosa si distinguono i rastrellamenti dagli intensi rastrellamenti?
A coronare l’articolo campeggia, sempre su cinque colonne, la foto a colori di una donna palestinese che lancia sassi contro un carro armato israeliano. Tale foto sembra suggerire che i palestinesi contro il potente esercito israeliano abbiano a disposizione solo sassi: nell’articolo viene taciuto che i soldati israeliani uccisi sabato erano su un carro armato fatto saltare in aria da una carica di esplosivo.

L’articolo contiene un rimando alla pagina 4, dove troviamo un altro articolo che per certi versi rafforza e per altri contraddice quello di prima pagina.

Di nuovo nel titolo troviamo "Autobomba contro Hamas", mentre il sottotitolo specifica che il fatto è avvenuto in un’impresa agricola appartenente ad Hamas. Impresa agricola? Produttrice di che frutti? Melograni o granate?

"E’ possibile che si sia trattato della ritorsione israeliana per la morte di 4 militari ebraici che facevano parte dell’equipaggio di un carro armato saltato in aria sabato, sempre nella striscia di Gaza, su una mina rudimentale".

E’ possibile che sia stata una ritorsione: non si può chiedere alle agenzie dell’esercito o del governo israeliani? Immagino sarebbero stati ben lieti di fornire informazioni in tal senso.
Militari ebraici? Perché non semplicemente israeliani?

Qui, a differenza che nell’articolo di copertina vengono dati maggiori ragguagli sui fatti di sabato, ovviamente però la mina palestinese non poteva essere che rudimentale, probabilmente a fare da pendant alla foto di prima pagina: sassi e rudimentali mine (un uomo ucciso rudimentalmente è forse meno morto?) contro carri armati.

"A Nablus due palestinesi sono caduti sotto i colpi dei soldati israeliani durante un’operazione che ha portato alla cattura del rappresentante del FDLP in seno al comitato esecutivo dell’Olp. I palestinesi hanno sparato contro i militari mentre si accingevano a entrare nell’ufficio del leader"

I palestinesi cadono sotto i colpi di soldati israeliani: il linguaggio sembra rimandare ai monumenti ai caduti per la patria, che come tali sono sempre i buoni contro i cattivi invasori. Ricordiamo per inciso che il FDLP è un’organizzazione terroristica, e che il suo rappresentante è stato arrestato come responsabile di atti terroristici, cosa che per il giornale sembra ininfluente. E’ poi interessante che gli scontri citati in prima pagina altro non sono che i colpi sparati dai palestinesi: altro che sassi contro carri armati.

A rafforzare l’idea di malvagità dell’esercito israeliano anche qui una foto: "Rastrellamenti israeliani nel mercato di Nablus, in Cisgiordania": ancora una volta non si dà conto del perché mai avvengano questi "rastrellamenti", pura malvagità, è da supporsi.

E’ da rilevare che l’articolo di pagina 4 contiene un po’ più di verità rispetto alla prima pagina, citando i colpi sparati dai palestinesi: ma ormai il danno è compiuto, quello che resta nell’occhio e nella mente del lettore sono la foto e l’articolo di prima pagina. Quanti leggeranno questo articolo, dopo aver già appreso "la verità" in copertina?

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