Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Missili cinesi vicino a Taiwan. Verso una nuova guerra? Cronache di Anna Lombardi, Lorenzo Lamperti
Testata:La Repubblica - La Stampa Autore: Anna Lombardi - Lorenzo Lamperti Titolo: «Jet in volo e 11 missili. La morsa di Pechino attorno a Taiwan - Giochi di guerra»
Riprendiamo daREPUBBLICAdi oggi, 05/08/2022, a pag.14 con il titolo "Jet in volo e 11 missili. La morsa di Pechino attorno a Taiwan", la cronaca di Anna Lombardi; dalla STAMPA, a pag. 14, con il titolo "Giochi di guerra", la cronaca di Lorenzo Lamperti.
Ecco gli articoli:
Anna Lombardi: "Jet in volo e 11 missili. La morsa di Pechino attorno a Taiwan"
Anna Lombardi
L’ira di Pechino — che all’indomani della visita della Speaker della Camera Nancy Pelosi a Taipei ha avviato grandi manovre militari isolando di fatto Taiwan dal resto del mondo — si è concretizzata ieri nello sconfinamento di 22 jet cinesi ma soprattutto nel lancio di 11 missili balistici Dongfeng nei mari che circondano l’isola. «Abbiamo colpito con precisione gli obiettivi», ha esultato l’Esercito Popolare di Liberazione. Ma in realtà, dopo aver sorvolato Taiwan, cinque di quei razzi sono finiti nella zona economica esclusiva giapponese: suscitando preoccupazione e scatenando la protesta ufficiale di Tokyo: «È molto grave, messa in pericolo la sicurezza dei nostri concittadini» ha tuonato il capo della Difesa Nobuo Kishi. Le esercitazioni proseguiranno anche oggi e domani. La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen chiede di fermare le «azioni irrazionali», invita la popolazione a scaricare l’app che segnala i 5771 rifugi anti-aerei e allerta su possibili attacchi informatici. E infatti una dura condanna è arrivata da parte dei ministri degli Esteri del G7 che già la sera prima avevano chiesto a Pechino di evitare «aggressive attività militari» e non rischiare «inutili escalation». A questi si è aggiunta pure la voce dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell che ha invitato a «calma e trasparenza. Il Ministero degli Esteri dell’irritatissimo Dragone ha convocato tutti gli ambasciatori dei paesi G7, Italia compresa, per esprimere «disappunto» definendo «spudorato » il comunicato. Forse anche per questo gi Stat Uniti hanno deciso di rinviare un previsto test di un mssilie balistico intercontinentale per non aggravere le tensioni. Intanto ieri Pelosi è approdata a Tokyo, ultima tappa del suo tour asiatico. Non prima di aver stuzzicato pure il dittatore nordcoreano Kim Jong-un (che per ora tace), visitando con la sua delegazione la zona demilitarizzata Dmz al confine fra le due Coree e firmando col presidente del Parlamento di Seul Kim Jin-pyo una dichiarazione dove si esprime «preoccupazione per l’aumento del livello di minaccia da parte della Corea del Nord» e si chiede la denuclearizzazione di Pyongyang. A stringerle la mano a Seul mancavail neo presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. Il leader conservatore eletto a maggio era ufficialmente in vacanza e i due si sono dunque sentiti al telefono. Ma la sera prima è stato visto in teatro in città: l’aver schivato laphoto opportunity con la Speaker americana è stato dunque subito letto (e duramente criticato) dagli analisti locali come un tentantivo di placare Pechino e tenere il Paese il più possibile fuori dalle tensioni crescenti fra le due superpotenze, chegli sono entrambe essenziali. Il Dragone in quanto principale partner commerciale, gli Stati Uniti come maggior alleato per la sicurezza. A soli tre mesi dalle elezioni, Yoon è già in netto calo dei consensi: aveva promesso di fare della Corea del Sud il cardine della regione, in realtà l’ha clamorosamente messa ai margini della scena mondiale. E chissà che il passaggio del “ciclone- Nancy” non finisca per travolgere pure lui.