Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Il primo museo mondiale dello sport ebraico apre in Israele Commento di Claudia De Benedetti
Testata: Shalom Data: 25 luglio 2022 Pagina: 1 Autore: Claudia De Benedetti Titolo: «Inaugurato a Ramat Gan il primo museo mondiale dello sport ebraico»
Riprendiamo da SHALOM online l'analisi di Claudia De Benedetti dal titolo "Inaugurato a Ramat Gan il primo museo mondiale dello sport ebraico".
Claudia De Benedetti
La Maccabiah è stata la cornice perfetta per inaugurare a Ramat Gan The Iris Smith World Sport Jewish Sports Museum ospitato al secondo e al terzo piano della prestigiosa e interamente rinnovata sede del Maccabi World Union. L’esposizione è un unicum nel panorama museale israeliano, è dedicata a tutte le discipline sportive e nata per emozionare gli sportivi e tutti i visitatori che vogliono scoprire la storia dello Stato d’Israele attraverso un lungo viaggio nello sport: una storia di vittorie e sconfitte, di campioni e medaglie olimpiche, di titoli mondiali ed europei, di discriminazioni e di ritiri per odio razziale. Video, fotografie e mirabilia riportano alla memoria di tutti i gesti autentici e le vicende personali dei campioni di Israele di ieri e di oggi: dalle vittime della strage delle Olimpiadi di Monaco 1972, a Yael Arad a Gal Friedman a Linoy Ashram a Shaul Ladany.
Il Museo dello Sport è un work in progress che si arricchirà costantemente di cimeli e imprese sportive, un laboratorio di contenuti che raccontano l’unicità dello sport e delle diverse discipline con un occhio di particolare riguardo allo sport paralimpico che è da sempre un fiore all’occhiello dello Stato d’Israele. L’allestimento si snoda in un colorato percorso a pavimento in cui le righe richiamano idealmente alle corsie degli stadi e dei palazzetti dello sport e guidano alla scoperta della storia del Maccabi e della Maccabiade. Il percorso è studiato per raccontare e ripercorrere la nascita dei primi circoli sportivi ebraici fino ad arrivare ai nostri giorni, con il piatto che viene annualmente consegnato alla squadra di calcio vincitrice del campionato israeliano ed è conservato nel Museo. Particolarmente emozionante e incalzante è il percorso dedicato alle testimonianze dei campioni, alle loro imprese destinate a rimanere imperiture. I giovani sono i principali destinatari del Museo, a loro viene data la possibilità di scoprire gli sport, in particolare il basket, il nuoto e il judo, seguendo le carriere dei molti campioni ebrei, atleti famosi, che hanno deciso negli anni di compiere l’aliyà e di continuare la loro attività sportiva in Israele, primo tra tutti il cestista statunitense Tal Brody.
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