Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele è cattivo, ma lo shekel non puzza. Israele paga sussidi familiari a circa 20.000 uomini arabi e musulmani di cittadinanza israeliana, pluribigami e con prole infinita. E'rispetto per la diversità o sopruso inaccetabile ?
Testata:Maariv Autore: un giornalista Titolo: «La poligamia in Israele»
Il Ministero dell' Interno d'Israele ha redatto un rapporto intitolato "La poligamia in Israele", nel quale sottolinea che lo stato d' Israele sta pagando sussidi familiari a circa 20.000 (ventimila) uomini arabi e musulmani di cittadinanza israeliana, che hanno sposato molte donne provenienti da altri stati. "Lo stato d' Israele, per le note ragioni, è una destinazione prediletta da immigranti non di religione ebraica, provenienti da vari stati e specialmente da nazioni arabe e dai territori dell' Autorità Palestinese. Questa ondata di immigrazione costituisce un serio pericolo per la sicurezza nazionale d' Israele, sotto il profilo sia politico sia della criminalità, ed è non meno insidiosa sotto il profilo demografico, oltre a rappresentare un ingente peso economico". Il rapporto, firmato da Herzl Gedz, esemplifica questi concetti. Un arabo ha sei mogli e 54 figli, ed ogni mese riceve un sussidio di 25.000 shekel (circa 12.500.000 lire italiane). Un altro arabo che vive nella regione dello Sharon ha 5 mogli e 35 figli, e percepisce un sussidio mensile di 16.500 shekel (oltre 8 milioni di lire). "Si tratta - prosegue il rapporto - di persone che violano le leggi dello stato, si sposano secondo il rito islamico con il consenso delle autorità religiose musulmane a loro volta stipendiate ed assistite dallo stato d' Israele". Maariv, il quotidiano che riferisce questa notizia, cita una fonte autorevole del governo: "Non solo si tratta di una minaccia contro la nostra sicurezza nazionale e demografica, è anche un costo spaventoso per lo stato. Nel rispetto delle sue regole democratiche, Israele dilapida miliardi di shekel".