Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 23/07/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Vladimir Putin
Benché le élite occidentali e cosiddette sovranazionali si sforzino di preservare l'ordine esistente, sta arrivando una nuova era, una nuova fase nella storia mondiale. Solo stati veramente sovrani possono garantire dinamiche di crescita elevate, diventare un esempio per gli altri negli standard e nella qualità della vita, nella protezione dei valori tradizionali e negli alti ideali umanistici in cui una persona diventa non è un mezzo ma l'obiettivo più alto. Sia a livello nazionale sia globale si stanno sviluppando le basi e i principi d’un ordine mondiale più equo e armonioso. Vladimir Putin interviene al forum Idee forti per il nostro tempo.
Compagni, la vita è diventata migliore, la vita è diventata gioiosa. Stalin (1935).
[Ucraina, 1932]. Una commissione capeggiata da Vjaceslav Molotov sorveglia la requisizione del grano. Egli ordina alla polizia e alle forze di repressione di non lasciare grano nei villaggi ucraini, di confiscare anche barbabietole, patate, verdure e ogni tipo di cibo o bene. Le brigate d’assalto effettuano incursioni nelle fattorie e le devastano. Pier Giuseppe Accornero, La voce e il tempo.
[Ucraina, 2022]. Secondo il governo [ucraino] 400mila tonnellate sono già state portate via dai territori occupati, le regioni di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk, Lugansk. Treni carichi che se ne tornano in Russia, gli ucraini li vedono passare e contano la ricchezza che se ne va. La cifra corrisponde a un terzo del grano stoccato, e «se i furti continueranno, queste regioni saranno ridotte alla carestia». Brunella Giovara, la Repubblica.
Putin è presente per il nostro domani / Putin dissolve l’infelicità /... / Putin è un uomo nel cuore degli uomini / Nella sua forma mortale con i capelli grigi / Bollente di fuoco sanguigno nella vigna degli uomini / Putin ricompensa i migliori tra gli uomini / … / La vita e gli uomini hanno eletto Putin / Per rappresentare sulla terra le loro speranze senza limiti. Parafrasi dell’Ode a Stalin di Paul Eluard (1949).
Io sono marxista, leninista e non mi è antipatico nemmeno Stalin, che ci ha salvato da Hitler, più degli Stati Uniti. Gianni Vattimo, Wikiquote.
[Caduto Draghi,] a Bruxelles si teme che l'Italia, terza economia dell'eurozona, possa diventare un punto vulnerabile nella strategia nei confronti di Mosca o, nel peggiore dei casi, un cavallo di Troia al servizio del presidente russo Vladimir Putin. El País.
I viaggi segreti di Salvini in Russia per «dare una mano», la venerazione di Berlusconi verso Vladimir considerato un «dono del Signore» e i legami del partito di Conte con Russia Unita, nonché la sua battaglia per fermare l’invio di armi in Ucraina, confermano la benevolenza [degli affossatori del governo Draghi] verso un regime autoritario in cui tutto è più semplice perché si evita la noia della democrazia. Elisabetta Gualmini, HuffPost.
Gli italiani ora ci impalano tutti. Dal primo all’ultimo. Stefano Buffagni, M5stelle.
So come si governa l’Italia. Giorgia Meloni.
L’Msi aveva come simbolo la stessa fiamma tricolore che oggigiorno Giorgia Meloni ha recuperato e mantiene quale simbolo del suo partito. Paolo Guzzanti, La Maldestra.
L’uscita di scena di Draghi comporta un peggioramento della forza negoziale dell’Italia in Europa su tre questioni fondamentali: lo «scudo anti spread», la riforma delle regole fiscali e il «price cap» sul gas russo. Luciano Capone, il Foglio.
Stiamo parlando di pensatori convinti che per chiudere la guerra basta invocare la pace e per affrontare la crisi economica basta distribuire soldi, l’affascinante teoria di uno dei miei figli quando aveva sei anni: se non hai soldi, vai al bancomat. Il loro bancomat è lo scostamento di bilancio, basta fare altro debito, e se poi i mercati, cioè i creditori, sollevano qualche perplessità, allora è il complotto di George Soros, del Bilderberg, degli euroburocrati. Mattia Feltri 1, HuffPost.
Potrebbe trovare occasione di rinascita il «campo progressista» con Pd e M5S che prendono l'iniziativa […] giocando sulle contraddizioni degli altri. Marco Revelli, il Fatto.
[Prima] lo zig zag politico e oggi lo strappo di Giuseppe Conte rende impossibile ogni alleanza con i 5 stelle. Dario Franceschini (Maria Teresa Meli, CorSera).
Abbiamo potuto ammirare autentici capolavori di analisi illogica. I grillini (o quel che ne resta) hanno accusato Draghi di essere troppo di destra e però la destra di averlo fatto cadere. I berluscones (o quel che ne resta) di flirtare troppo con la sinistra e però la sinistra di averlo tradito. Quanto a Salvini, [ha lasciato] che a sfiduciare il governo in diretta tv fosse un altro leghista, mentre lui sedeva a due scranni di distanza per non correre il rischio di essere inquadrato. Massimo Gramellini, CorSera.
Non abbiamo nessuna colpa per quello che è successo, nessuna. Non abbiamo votato contro, ci siamo solo astenuti. Draghi è stato irremovibile. E sa perché? Perché, diciamolo, si era stufato. Non ne aveva più voglia e ha colto l’occasione per andarsene. Silvio Berlusconi (Paola Di Caro, CorSera).
Ho dormito poco ma, per la prima volta dopo tanto tempo, ho dormito bene. Andrea Cangini, senatore liberaldemò, dopo aver lasciato Forza Italia.
Anche Mara Carfagna è vicina all’addio. Grande malumore anche in Gianni Letta che mercoledì ha provato a contattare telefonicamente Berlusconi (ha risposto Licia Ronzulli). Dagospia.
Renato Brunetta [ha seguito] l’esempio di Mariastella Gelmini. Meglio Isaiah Berlin [che] Licia Ronzulli. Mattia Feltri 2, HuffPost.
Gelmini, vai a piangere da un’altra parte e prenditi uno Xanax: la linea da noi la dà solo Berlusconi. Licia Ronzulli.
Gelmini e Brunetta? Riposino in pace. Silvio Berlusconi.
«[Berlusconì]: le retour de la momie», il ritorno della mummia. Vecchio titolo di Libération.
«A tutto c'è rimedio» dicono quelli che hanno provocato il danno. Roberto Gervaso.