
Donald Trump
Gentile Deborah:  non me ne voglia se, alla luce degli ultimi  eventi negli USA, ritorno a  ribadire le mie considerazioni su Trump.   Durante il suo mandato, Israele finalmente ha avuto il riconoscimento   delle Alture del Golan, lo spostamento dell'Ambasciata a Gerusalemme,   rassicurazioni nella sicurezza di fronte alle minacce dei vicini, in   particolare dall'Iran, con cui il governo americano ha rotto ogni   rapporto, grazie soprattutto dopo che i servizi segreti israeliani,   hanno reso pubblici i documenti che confermavano i piani segreti per   realizzare l'atomica.  Grandi sono stati, poi, gli Accordi Abramo; un  progetto che, ponendo in secondo piano la Questione Palestinese, ha   dimostrato che è possibile normalizzare i rapporti con gli stati arabi.  Sà quanto ho a cuore Israele, ma resto della convinzione, che tali   risultati sono da attribuire ai suoi collaboratori, e che il suo merito   è stato quello di accontentarsi dei riflettori durante le firme. Poi  sono arrivate le elezioni per il nuovo presidente, e sappiamo le sue   interferenze, la scorrettezza a non riconoscere la vittoria di Biden, e   subito dopo la sua ombra dietro ai fatti di Capitol Hill. Tralascio le  posizioni di Trump sul clima, quelle assurde a favore delle  lobby  produttori di armi, nonostante gli innumerevoli casi di sparatorie   nelle scuole, e mi soffermo sull'ultima sentenza della Corte Suprema in   merito all'aborto. Una sentenza che riporta l'America indietro di molti  decenni. A subire sono le donne e le coppie che vengono violate nei  loro diritti  fondamentali. Le scelte etiche e morali in merito all  diritto della  riproduzione, finora salvaguardate dalle legge laiche del  Congresso,  sono di fatto cancellate da una sentenza proibizionista e  coercitiva. E questo grazie alla nomina di tre giudici  conservatori,nominati da  Trump durante la fine del suo mandato. Gentile  Deborah, non sò lei, ma io spero che già dalle prossime scelte del  Midterm election, Trump possa uscire dalla scena; se non altro per dare  la possibilità a qualche un'altro/a di raccogliere  le nuove sfide  prossime future che gli USA devono affrontare. Un nome a caso...Nikki  Haley.  Un abbraccio... 
Angelo Di Palma
Gentile Angelo, 
Donald Trump è stato e sarà sempre personaggio molto  controverso. Per Israele è stato una vera benedizione dopo anni di  presidenti pavidi che facevano promesse inutili ma incapaci di mantenere  fede alla parola data.  Trump, sicuramente appoggiato dal suo staff,  Nikki Haley in testa, dalla figlia e dal genero ha realizzato in un  baleno ciò che altri promettevano da anni. Quindi dal punto di vista di  Israele non posso che dire Viva Trump.  Per quanto riguarda gli  argomenti importanti che lei pone, mi trova d’accordo sia sull’aborto  (per ottenerlo ho lottato duramente all’epoca insieme agli amici  radicali) che sulle armi. Ma, come dicevo, Trump è sempre una sorpresa,  nel bene e nel male.  Se nella Studio Ovale a Washigton dovesse sedere  Nikki Haley, dopo Biden, sarei la persona più felice del mondo.     Un  cordiale shalom