Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Ricompare Navalny: 'Sono in un carcere duro, qui torturano' Analisi di Rosalba Castelletti
Testata: La Repubblica Data: 16 giugno 2022 Pagina: 9 Autore: Rosalba Castelletti Titolo: «Ricompare Navalny: 'Sono in un carcere duro, qui torturano'»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 16/06/2022, a pag.9, l'analisi di Rosalba Castelletti dal titolo "Ricompare Navalny: 'Sono in un carcere duro, qui torturano' ".
Rosalba Castelletti
Vladimir Putin
“Priviet”. Stavolta l’iconico saluto di Aleksey Navalny arriva «dal severo regime carcerario »: la famigerata prigione Ik-6 Melechkovo, nei pressi di Vladimir, a circa 250 chilometri a Est da Mosca. «Una delle più spaventose della Russia», secondo la portavoce dell’oppositore, Kira Jarmish: «I detenuti lì vengono torturati e uccisi».È stato lo stesso oppositore russo a confermare con un post su Instagram di essere stato trasferito dopo che è entrata in vigore la sentenza pronunciata lo scorso marzo in uno dei numerosi casi giudiziari che lo vede coinvolto. Martedì collaboratori e legali avevano lanciato l’allarme. Di Navalny nessuna notizia. All’avvocato che era andato a trovarlo nella colonia di Pokrov, a 100 chilometri da Mosca, dove era precedentemente recluso, era stato detto che lì «non c’era più nessun detenuto con quel nome».
Alexei Navalny
Per ora Navalny sdrammatizza: «Il mio viaggio nello spazio continua. Sono stato spostato da una nave all’altra. Sono in quarantena, non c’è molto da dire». Racconta di essere riuscito a portare con sé decine di libri. E che, tra la lista di professioni in cui può abilitarsi durante la prigionia, può scegliere di diventare, in tre mesi, un sarto o un “macellaio di carcasse di uccelli”. Rassicurazioni che non sono bastate agli Stati Uniti che ieri sono tornati a chiedere la liberazione «immediata e senza condizioni» dell’attivista anti-corruzione, arrestato nel gennaio 2021 dopo essere sopravvissuto a un avvelenamento da agente nervino e condannato a nove anni da scontare in un carcere dimassima sicurezza.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/ 49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante