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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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La Stampa Rassegna Stampa
10.04.2022 Ucraina: ecco la prova delle torture
Coinvolti anche i giornalisti

Testata: La Stampa
Data: 10 aprile 2022
Pagina: 17
Autore: la redazione della Stampa
Titolo: «L'ultimo dramma: 'Torturati anche reporter'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 10/04/2022, a pag.17 l'articolo "L'ultimo dramma: 'Torturati anche reporter'".

Category:Lyudmyla Denisova - Wikimedia Commons
Lyudmyla Denisova

Nuove denunce di orrori da parte del governo di Kiev. La commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova afferma che hanno sparato in faccia alle persone, bruciato i loro occhi, tagliato parti del corpo e torturato a morte adulti e bambini. Atrocità destinate a lasciare tracce indelebili, come quelle consumate a Makariv, dove si contano almeno 133 vittime.

Who is Volodymyr Zelensky? How can we pray for him?
Volodymyr Zelensky

«Non riesco più a piangere», ha commentato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, confessando di provare «odio verso i soldati russi» responsabili. Non ci sono però solo denunce di abusi indiscriminati. Gli attacchi mirati riguarderebbero in particolare i reporter che possono fornire dettagli sul dispositivo militare russo. «Stanno uccidendo e torturando membri della stampa», ha denunciato ancora Denisova, riferendo nuovi dettagli sulle circostanze della morte del regista lituano Mantas Kvedaravicius a Mariupol. «È stato fatto prigioniero dai razzisti, che poi gli hanno sparato. Gli occupanti - ha accusato - hanno gettato il corpo del regista in strada. La moglie, rischiando la propria vita, ha portato il suo corpo fuori dalla città bloccata e poi in Lituania». La commissaria di Kiev ha poi citato il caso del reporter, scrittore, volontario e membro dell'Unione nazionale dei giornalisti ucraini, il 78enne Yevhen Bal, «morto per le azioni degli occupanti russi» che il 18 marzo lo avevano sequestrato nella sua casa a Melekino, vicino a Mariupol, rilasciandolo dopo tre giorni di gravi percosse. I raid continuano intanto senza sosta sul fronte orientale. Dopo la strage alla stazione di Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk, un nuovo bombardamento ha colpito le aree residenziali a Severodonetsk, in quella di Lugansk, un centinaio di chilometri più a est. Le regioni del Donbass restano l'obiettivo primario dell'offensiva, insieme a quella di Mariupol, dove secondo il Comune «la portata dei crimini è dieci volte peggio del genocidio di Bucha».

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