Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Karim Khan e i crimini di Putin Commento di Paolo Lepri
Testata: Corriere della Sera Data: 05 marzo 2022 Pagina: 39 Autore: Paolo Lepri Titolo: «Karim Khan e i crimini di Putin»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 05/03/2022, a pag. 39, con il titolo "Karim Khan e i crimini di Putin", il commento di Paolo Lepri.
Paolo Lepri
Karim Khan
Le speranze di vedere un giorno Vladimir Putin sul banco degli imputati sono affidate anche alla determinazione del procuratore della Corte penale internazionale, il giurista e avvocato britannico Kharim Khan, che ha avviato un'indagine sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Ucraina. Non è uno scenario irrealizzabile, nonostante tutte le difficoltà — politiche e giuridiche - che ostacolano l'azione del tribunale nato con lo Statuto di Roma del 1998. Ne fanno parte 123 Paesi: grandi assenti Stati Uniti, Cina, Russia, India e Israele. Trentanove membri, tra cui l'Italia, hanno sottoscritto nei giorni scorsi la «procedura di attivazione» sulla base di quanto sta avvenendo dopo l'avvio dell'«operazione militare speciale» del Cremlino. Un passo significativo, ma la strada è ancora molto lunga. «ll mondo sta guardando: dobbiamo risuscitare la verità», ha detto alla Cnn Khan, 51 anni, nipote adottivo del primo ministro degli esteri del Paldstan, Muhammad Zafarullah Khan. Si è insediato nel giugno scorso, dopo essere stato eletto a scrutinio segreto con una maggioranza esigua e non senza qualche polemica (causata soprattutto dall'aver difeso, proprio all'Aja, il vicepresidente del Kenya William Ruto e San al-Islam Gheddafí, figlio del leader libico). Ma ora conviene guardare avanti. L'esperienza che ha maturato sia sul campo della giustizia internazionale sia alle Nazioni Unite sarà preziosa per affrontare un compito tanto impegnativo. II lavoro dei giusti sta iniziando, insomma, nel «grande complesso di vetro annidato tra le dune ai margini della città» che Katie Kitamura descrive così nel suo splendido thriller esistenziale, Tra le nostre parole, in cui la protagonista è un interprete della Corte Penale Internazionale. Poi, esaurite le parole, dovrà venire il momento delle accuse e delle condanne. Attenzione, però, niente è scontato. Lo fa capire l'appello che Khan ha rivolto ai Paesi membri per un sostegno finanziario volontario aggiuntivo. «L'importanza e l'urgenza della nostra missione — ha spiegato -e troppo seria per essere tenuta in ostaggio dalla mancanza di mezzi». Speriamo che venga ascoltato.
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