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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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La Repubblica Rassegna Stampa
02.03.2022 Se l'Anpi attacca la Nato...
Cronaca di Zita Dazzi

Testata: La Repubblica
Data: 02 marzo 2022
Pagina: 3
Autore: Zita Dazzi
Titolo: «Le armi e la Nato, Brigata ebraica contro l'Anpi»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA - Milano, di oggi 02/03/2022, a pag. 3, con il titolo "Le armi e la Nato, Brigata ebraica contro l'Anpi", la cronaca di Zita Dazzi.

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Zita Dazzi

Ieri, oggi e domani. L'Anpi secondo me - Patria Indipendente

E’ polemica dopo le dichiarazioni del presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo sulla posizione da tenere su Nato e rifornimenti militari al Paese aggredito. «E' inaccettabile ogni accusa contro la Nato e il suo eventuale allargamento come causa del conflitto. Piuttosto è vero il contrario: la Nato era e resta la migliore garanzia contro le invasioni dell'autocrazia russa, visto che l'unico Paese a non essere invaso è proprio quello che è fuori dall'Alleanza Atlantica — attacca Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica, una delle sigle che guidano il corteo del 25 Aprile — . Si domandi l'Anpi guidata da Pagliarulo perché tutte le democrazie dell'Est sono corse nella Nato alla caduta del muro di Berlino. Altrettanto ambigua e colpevole è la posizione che condanna l'invasione russa, ma chiede al nostro governo di non mandare armi ai resistenti. Lasciare disarmati i partigiani ucraini significa rinunciare alla lotta contro l'invasore e condannarli a morte. E io non ci sto». Sulla stessa linea il consigliere comunale Pd Daniele Nahum: «Io sto dalla parte della Nato e del popolo ucraino», scrive su Facebook. Dove si trova anche l'opinione di Luciano Belli Paci, militante socialista di vecchia data, nonché figlio di Liliana Segre: «Sono iscritto all'Anpi e fieramente antirenziano, ma questa volta sono in netto disaccordo con la dirigenza nazionale dell'Associazione. Per arrivare ad un serio negoziato e ad una vera pace è indispensabile che l'Ucraina non capitoli. Quindi la fornitura di armi all'Ucraina aggredita ed invasa non solo è cosa buona e giusta ma è anche utile alla pace». Roberto Cenati, presidente Anpi Milano, non entra in polemica: «L'appartenenza alla Nato non è assolutamente in discussione. Enrico Berlinguer, segretario del Pci, nel 1976, dichiaro che preferiva rimanere sotto l'ombrello della Nato. L'Italia e la Ue devono evitare ogni escalation, adoperarsi per fermare la guerra e trattare».

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