Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Berlino 1936 - Pechino 2022: le Olimpiadi al servizio del totalitarismo Cronaca di Fabio Scacciavillani
Testata: La Ragione Data: 22 febbraio 2022 Pagina: 2 Autore: Fabio Scacciavillani Titolo: «Mancata protesta alle Olimpiadi»
Riprendiamo dalla RAGIONE di oggi, 22/02/2022, a pag. 2, l'analisi di Fabio Scacciavillani dal titolo "Mancata protesta alle Olimpiadi".
Abbiamo atteso con trepidazione per tutta la durata delle Olimpiadi invernali di Pechino. Ogni giorno sfogliavamo ansiosi i giornali, navigavamo su Internet, guardavamo la tv per trovare un segno, una manifestazione, una dichiarazione di intenti, almeno una minima avvisaglia. Tutto invano. I giorni passavano fra trionfi inattesi e compiacimento per il ricco medagliere. Eppure ai tempi dei Campionati europei di calcio le istituzioni del mondo sportivo avevano mostrato una granitica dirittura morale, un'etica inscalfibile. Ai giocatori delle nazionali (inclusa quella italiana) era stato `fortemente consigliato' di inginocchiarsi sul campo per manifestare il loro sostegno a Black Lives Matter replicando quel gesto, nato sui campi di football americano (il rugby che si gioca agghindati da Mazinga). Anche alle Olimpiadi di Tokio le calciatrici britanniche avevano eseguito lo stesso rito di protesta contro razzismo e discriminazioni. Avevamo quindi pensato che la Cina offrisse occasioni d'oro per i militanti dei diritti civili. Le repressioni a Hong Kong non avrebbero ispirato genuflessioni quotidiane? E le persecuzioni contro gli Uiguri rinchiusi nei lager non avrebbero suscitato scandalo per chi aborre razzismo e discriminazioni religiose? La repressione in Tibet e la sostituzione etnica da anni in atto in quella regione non avrebbero toccato la sensibilità degli atleti? Invece, stranamente, a Pechino per tre lunghe settimane non si è inginocchiato nemmeno una mascotte. Black lives matter, yellow ones don't.
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