Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
IC7 - Il commento di Diego Gabutti: 30 anni di Mani pulite Dal 14 al 19 febbraio 2022
Testata: Informazione Corretta Data: 21 febbraio 2022 Pagina: 1 Autore: Diego Gabutti Titolo: «IC7 - Il commento di Diego Gabutti: 30 anni di Mani pulite»
IC7 - Il commento di Diego Gabutti
Dal 14 al 19 febbraio 2022
30 anni di Mani pulite
Trent’anni di strapotere giudiziario: il fascismo era durato un Ventennio solo. E non è ancora finita, né finirà con i referendum, sempre che raggiungano il quorum. A Mani Pulite, un manipolo di magistrati che ha fatto delle istituzioni il suo bivacco, dobbiamo una riscrittura delirante della storia nazionale, l’invenzione di reati fantasy, tipo il traffico d’influenze, e l’occupazione delle aule sorde e grigie del parlamento da parte di partiti sempre più improbabili, sempre più personali e più grotteschi, da Berlusconi & Prodi a Beppe Grillo.
Si ha un bell’ironizzare sul senno di poi, ma il senno di poi raramente s’inganna: l’Italia di Tangentopoli, delle mazzette e del finanziamento illecito, era molto meglio di Magistratopoli – l’Italia delle caccie all’uomo, del «resistere, resistere, resistere», delle «fughe di notizie», delle fake news, dei processi mediatici, delle persecuzioni giudiziarie. «Sbancata», o «sbiancata», l’Italia giacobina degli eroi togati, popolari finché è durata la mischia tra berlusconiani e anti, è al tramonto. Festeggia il suo trentennale senza le fanfare giornalistiche degli anni novanta e mandando a processo una delle icone di Mani Pulite: Piercamillo Davigo, che trent’anni fa si proponeva di rivoltare l’Italia come un calzino e che più tardi dichiarò che non ci sono innocenti ma solo colpevoli non ancora smascherati (giusto il magistrato dal quale il barone Leopold von Sacher-Masoch vorrebbe essere indagato). Ma per quanto sgasata, come una bottiglia d’acqua minerale rimasta aperta tutta la notte, l’Italia davighiana, borelliana, dipietrista eccetera resta non di meno inestirpabile: in assenza d’una classe dirigente abbastanza coraggiosa da sfidarla, continuerà a diffondere intercettazioni indebite, ad autoassolversi, a costruire teoremi giudiziari e politici che stanno alla giustizia come la verità alla propaganda, Roberto Saviano alla letteratura e il Fatto quotidiano al giornalismo.
Come nel Ventennio, quando la ghenga al potere mostrificava l’opposizione e offriva al paese sempre nuovi eretici da mandare al rogo, anche l’Italia truce e manettara generata dai cattivi maestri di Mani Pulite ha i suoi sovversivi, i suoi «mormoratori» e persino i suoi «ebrei»: sovversiva la destra, «un gradino sotto l’uomo» la «casta», calunniosa l’opinione pubblica garantista (cioè democratica, ostile cioè al dispotismo giudiziario). Questi i «parassiti», come li chiamavano Lenin e Hitler. Sopra di loro, nella parte della razza eletta, le anime belle «antropologicamente superiori»: gli elettori de sinistra, i redattori di Repubblica e il ceto medio riflessivo, i puri ariani dei talk show politically correct. Trent’anni così, e la iattura continua.