Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Gli Accordi che hanno cambiato il Medio Oriente e il ruolo dell'Italia Commento di Pina Picierno
Testata: La Repubblica Data: 20 gennaio 2022 Pagina: 22 Autore: Pina Picierno Titolo: «Un ponte in Medio Oriente»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 20/01/2022, a pag. 22, con il titolo "Un ponte in Medio Oriente", il commento di Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo (Pd).
Pina Picierno
La firma degli Accordi Abramo
Caro direttore, i primi giorni del 2022 sono stati segnati da forte instabilità, l’Europa vive un momento complesso e decisivo al tempo stesso, dove le linee dei suoi interessi si intrecciano con conflitti vecchi e nuovi. I rapporti con la Russia e la questione Ucraina, i diritti umani e politici calpestati in Bielorussia e la grande questione energetica divenuta leva per le rivolte popolari in Kazakistan impongono con urgenza la stabilizzazione almeno dello scenario mediterraneo. Nel suo intervento di ieri a Strasburgo il presidente Emmanuel Macron, inaugurando il semestre di presidenza francese, ha tracciato con concretezza il percorso che porta alla stabilizzazione non solo delle vecchie aree di crisi ma della stessa azione geopolitica dell’Unione Europea: difesa comune, innovazione dei sistemi di intelligence e sicurezza, diplomazia europea e multilateralismo. In questo scenario di grandi cambiamenti assume ancora maggior significato l’incontro avvenuto lo scorso 28 dicembre tra il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen e il ministro della Difesa e vicepremier di Israele Benny Gantz poiché rappresenta un significativo segnale sulla strada del dialogo e un profondo cambiamento di strategia politica dei due attori principali di quel conflitto, che resta centrale per il destino di tutto il Mediterraneo. Non è azzardato affermare che ci troviamo davanti elementi di discontinuità positiva, a partire dai ragionamenti formulati il 24 dicembre su questo quotidiano da Yair Lapid, ministro degli Esteri israeliano, che punta con convinzione sulla formula dello sviluppo economico in cambio di politiche reali di sicurezza.