Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Nucleare: l'Iran non vuole il negoziato Commento a firma F.Pal.
Testata: Avvenire Data: 11 gennaio 2022 Pagina: 10 Autore: F.Pal. Titolo: «Fronte atomico sempre aperto: 'Passi lenti con Teheran'»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 11/01/2022, a pag.10 l'articolo a firma F.Pal. dal titolo "Fronte atomico sempre aperto: 'Passi lenti con Teheran' ".
Ned Price
Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, è stato diretto, come usa di solito: "Registriamo modesti progressi nei negoziati con l'Iran. Ma sono talmente lenti che è difficile continuare ad andare avanti così». I negoziati sono farraginosi. Teheran non parla direttamente con gli americani e, a Ginevra, le delegazioni si trovano costrette a una navetta continua fra i 4+1 e gli Usa. Fonti russe, citate dalla Tass, sono però convinte che, entro febbraio, si formalizzerà una bozza di accordo. Francia, Germania e Regno Unito parlano "di urgenza, perché siamo vicini al punto in cui l'escalation nucleare iraniana sta per privare l'accordo Jcpoa di ogni sostanza». Teheran ha ormai un abbondante stock di uranio arricchito al 60%, oltre i limiti del 3,65%, previsti dall'accordo del 2015. Pur rifiutando le ispezioni dell'Aiea, si è accordata per rimpiazzare le telecamere nell'impianto di Karaj, distrutte dopo il sabotaggio israeliano. Sono gesti distensivi? È presto per dirlo, visto che a Fordo sono state installate nuove centrifughe e si è cominciato ad arricchire uranio al 20%, violando i patti. Come se non bastasse, il regime di Raisi vieta ancora all'Aiea di accedere a un sito nucleare mai dichiarato, calpestando la risoluzione 2.231 delle Nazioni Unite. Mentre temporeggiano ancora, a Washington, preparano un piano B, con due strategie alternative. Primo: sanzionare ulteriormente l'Iran, per forzarlo a negoziare. Secondo: muovergli guerra, non direttamente, ma dando il via libera ai raid israeliani.
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