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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.12.2002 Arafat, l'ultracattolico
Arafat, dopo aver portato a buon punto l'islamizzazione della Cisgiordania e del Libano ha deciso di islamizzare anche Gesù Cristo

Testata:Informazione Corretta
Autore: Barbara Mella
Titolo: «Arafat l'ultracattolico»
Arafat, avete presente? L'uomo che si era riproposto di islamizzare il Libano, e ci è in discreta misura riuscito, distruggendo chiese, cancellando intere comunità cristiane e inducendo molti altri cristiani a fuggire per sempre. L'uomo responsabile, in Libano, del massacro di Damour (23 gennaio 1976;avvenimento descritto dal maronita padre Mansour Labaky come "un'apocalisse"): 586 cristiani massacrati, centinaia d'altri feriti, molti bambini mutilati, donne e ragazzine violentate e poi uccise, oltre 600 donne portate come ostaggi nei campi di Sabra, Chatila e Tal Alzathar, intere settimane di continui stupri di donne poi mutilate e appese a testa in giù. L'uomo che il 5 luglio 1997 ha fatto cacciare monaci e suore dal monastero "Santissima Trinità" di Hebron e poi lo ha distrutto. L'uomo che nel gennaio 2000 ha fatto cacciare i monaci bielorussi dal monastero di Gerico. L'uomo che ha preso in mano una Betlemme con popolazione a netta maggioranza cristiana e nel giro di un lustro l'ha ridotta a una sparuta minoranza. L'uomo che nella cosiddetta seconda intifada ha mandato i suoi uomini a sparare dall'area intorno alle chiese di Beit Jalla, in particolare dalla chiesa di San Nicola, in modo che il fuoco di risposta israeliano le colpisse. Eccetera eccetera. Lui. Adesso frigna perché non lo lasciano andare alla messa di Natale. Ripensamento? Conversione? Folgorazione sulla via di Damasco? Non esattamente. Sembra piuttosto che, dopo aver attivamente lavorato all'islamizzazione del Libano, dopo aver portato a buon punto l'islamizzazione della Cisgiordania, coerentemente con le sue stesse dichiarazioni ("Trasformeremo la vita degli infedeli in un inferno") abbia deciso di islamizzare e palestinizzare anche Gesù Cristo. Con risultati piuttosto promettenti, bisogna dire: già da qualche anno i consueti cartoncini d'auguri natalizi ci mostrano dei pastori in visita al Bambinello in jellaba e kefiah. E adesso giungono anche, da ogni parte del mondo, gli alti lai delle anime belle, indignate per l'ingustizia patita dal povero Arafat. Chissà come si rivolta nella tomba, quel povero Cristo!



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