Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Macron: la bandiera europea al posto dei Tricolore Cronaca di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 03 gennaio 2022 Pagina: 13 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «Macron: la bandiera europea al posto dei Tricolore»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/01/2022, a pag.13, con il titolo "Macron: la bandiera europea al posto dei Tricolore", la cronaca di Stefano Montefiori.
Stefano Montefiori
L'Arco di Trionfo
La bandiera europea sotto l'Arco di Trionfo è stata già ammainata, la prima polemica dell'anno è durata poche ore, sufficienti comunque a mostrare quanto la campagna elettorale francese si giocherà sui simboli e quanto l'Europa sia diventata — suo malgrado — uno strumento nella corsa all'Eliseo. Dal primo gennaio 2022 tocca alla Francia assicurare la presidenza a turno semestrale del Consiglio dell'Unione Europea, e il capo dello Stato Emmanuel Macron sembra deciso a usare questa circostanza per rilanciare l'integrazione e fondare una vera «sovranità europea», in coerenza con la politica che ha sempre sostenuto in questi anni fin dalla sera della vittoria, il 7 maggio 2017, quando volle attraversare il cortile del Louvre sulle notte dell'Ode alla Gioia di Beethoven, l'inno europeo. Dopo che la Brexit ha scombussolato il calendario delle presidenze europee, la Repubblica Ceca si era resa disponibile a fare a cambio con Parigi per evitare che il voto per l'Eliseo — io e 24 aprile 2022 - cadesse proprio in mezzo al semestre francese. Macron però ha preferito mantenere l'impegno, per fare della presidenza Ue il momento decisivo della fine del suo primo mandato e anche della sua campagna elettorale (benché ufficialmente non si sia ancora ri-candidato). Così, il 9 dicembre scorso, grande conferenza stampa per illustrare alla stampa internazionale le tappe del semestre europeo; interventi continui dei ministri per sottolineare l'importanza epocale dell'evento; Tour Eiffel e palazzo dell'Eliseo illuminati in blu, il colore dell'Europa; e nella notte tra venerdì 31 dicembre e sabato primo gennaio un'enorme bandiera blu con le 12 stelle è apparsa sotto l'Arco di Trionfo, al posto del tricolore francese che di solito sventola nelle occasioni ufficiali. Ia bandiera europea era già comparsa nel 2008, sotto Sarkozy, ma in quella occasione affiancata alla bandiera nazionale. Stavolta il bleu-blanc rouge è stato accantonato, sia pure per poche ore, e questo ha provocato l'indignazione dei candidati di destra ed estrema destra — ovvero gli unici per ora in grado di impensierire Macron — e anche degli esponenti della «France Insoumise» (sinistra radicale).
Marine Le Pen ha parlato di «provocazione» e ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato. Eric Zemmour ha protestato contro «l'oltraggio», e la gollista Valérie Pécresse (l'avversaria forse più pericolosa per Macron) ha denunciato «la cancellazione dell'identità francese». Ieri la bandiera europea è sparita: «secondo i tempi previsti», assicura l'Eliseo, che però in un primo tempo aveva parlato di «qualche giorno» di presenza sotto l'Arco di Trionfo. Marine Le Pen e gli altri esultano come se fossero riusciti a respingere un'invasione nemica, e Macron si trova a fare i conti con un effetto indesiderato della sua pur coraggiosa scelta europeista: l'Europa, così strettamente associata alla persona del presidente in carica, potrebbe diventare una vittima collaterale della campagna per l'Eliseo, rifiutata dai tanti francesi che non voteranno Macron (ovvero la maggioranza, almeno al primo turno).
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