Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Tra Qatar e Israele il patto dei diamanti Commento di Fabiana Magrì
Testata: La Stampa Data: 05 dicembre 2021 Pagina: 18 Autore: Fabiana Magrì Titolo: «Tra Doha e Gerusalemme il patto dei diamanti»
Riprendiamo dallo SPECCHIO, inserto della STAMPA di oggi, 05/12/2021, a pag.18, con il titolo "Tra Doha e Gerusalemme il patto dei diamanti" il commento di Fabiana Magrì.
Fabiana Magrì
Il prezzo pagato dal Qatar per farsi strada nell'Olimpo dei diamanti è una stretta di mano sotto il tavolo con Israele. A portare in superficie le circostanze del recente patto siglato tra Gerusalemme e Doha, che consentirà all'emirato di entrare nell'elenco dei paesi autorizzati al commercio delle pietre preziose, è stato il giornale economico israeliano Globes. L'obiettivo del Qatar, secondo le fonti diplomatiche ed economiche sentite dal quotidiano, è istituire un'area di libero scambio per pietre preziose e oro e, in seguito, una borsa dei diamanti sul modello di Dubai. Per farlo, occorre, innanzitutto, l'approvazione unanime dei membri del Kimberley Process, l'accordo di certificazione etica nato nel 2003 per combattere il fenomeno dei diamanti insanguinati. Quindi il voto favorevole di Israele, che fa parte dei paesi autorizzati al commercio delle pietre preziose, è determinante. I qatarioti avevano cercato di ottenere il permesso già nel 2017, ma erano stati bloccati proprio dagli israeliani e dagli EmiratiArabiUniti, che all'epoca avevano interrotto ogni rapporto diplomatico con Doha. Ci hanno riprovato quest'anno, a maggio. Ma questa volta hanno preso le giuste precauzioni per evitare di essere respinti una seconda volta. Prima ci sono state consultazioni con alti funzionari israeliani, a quanto riporta Globes. Finché si è arrivati all'accordo, raggiunto quando il Qatar si è impegnato a non discriminare i commercianti di diamanti israeliani, di consentire loro di entrare senza difficoltà nel Paese e perfino di istituire uffici di rappresentanza se lo desiderano. Insomma, la stessa mano che elargisce finanziamenti a Hamas, ha firmato, con il nemico giurato dei suoi amici, un contratto commerciale. Che potrebbe essere il primo di una serie, qualora convenisse all'emirato. Interessi non solo economici. Perché il Qatar, che ospiterà i Mondiali di calcio l'anno prossimo, è impegnato a dimostrare alla comunità internazionale di essere aperto al mondo. Del resto anche il direttore generale del Ministero dell'Economia e dell'Industria israeliano, Ron Malka, dopo aver confermato al quotidiano economico i dettagli della vicenda dei diamanti, ha sostenuto che Israele è pronto per qualsiasi iniziativa e approccio da qualsiasi paese della regione, incluso il Qatar. Segnali di disgelo che arrivano di rimbalzo, dopo gli Accordi di Abramo fortemente osteggiati dall'emirato-penisola, ma da cui, tutto sommato, è meglio non restare tagliati fuori.
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