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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
28.11.2021 Covid: Israele si prepara a fronteggiare la variante Omicron
Commento di Sharon Nizza

Testata: La Repubblica
Data: 28 novembre 2021
Pagina: 7
Autore: Sharon Nizza
Titolo: «Israele. Prove generali dello scenario apocalittico»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/11/2021, a pag. 7, la cronaca di Sharon Nizza dal titolo "Israele. Prove generali dello scenario apocalittico".
 
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Sharon Nizza

L’avevano chiamato Omega, l‘ultima lettera a disposizione, a simboleggiare lo scenario da giorno del giudizio. «Ci stiamo preparando per una variante che ancora non esiste, in grado di raggirare i vaccini», annunciava il 3 ottobre il premier israeliano Naftali Bennett, anticipando la più grande esercitazione nazionale, formulata come un gioco di guerra, «un evento senza precedenti ». Quando questo giovedì all’una di mattina è squillata la linea rossa per riportargli il primo caso di variante sudafricana in Israele, le conclusioni dell’“esercitazione Omega” sono diventate più rilevanti che mai. La simulazione dei possibili scenari di fronte a una “variante letale” si era tenuta a Gerusalemme nella situation room del governo l’11 novembre — due giorni dopo la scoperta della prima infezione da variante Omicron.

COVID: Germany confirms first two cases of omicron variant | News | DW |  27.11.2021

Nessuno sa ancora dire se Omicron incarni lo scenario descritto da Omega, «ma l’obiettivo è innescare una reazione immediata, a differenza di quanto accaduto con la Delta, i cui primi casi in Israele erano stati rilevati a inizio maggio, ma un’azione risoluta era subentrata con almeno un mese di ritardo», ci dice il professor Nadav Davidovitch, direttore del Dipartimento di Salute pubblica dell’Università Ben Gurion e membro del comitato degli esperti che assiste il governo. Allora, la risposta era consistita nell’avvio della campagna vaccinale per gli over 12 e nella scelta pionieristica di somministrare il booster prima ancora dell’approvazione della Fda. Oggi, una delle lezioni principali apprese nella “ situation room Omega ” riguarda la necessità di velocizzare il sequenziamento genetico del virus, che ha portato Israele a scovare nell’immediato il primo caso Omicron. L’esercitazione non è una novità, spiega Davidovitch, ne avvengono ciclicamente per fare fronte a scenari di attacchi cyber o biologici. Ma Omega è stato il primo scenario di guerra in tempi di Coronavirus, supervisionato in prima persona dal premier alla presenza di tutti gli uffici governativi. Le conclusioni di due settimane fa sono state tradotte nel corso del weekend in: acquisto di 10 milioni di tamponi Pcr in grado di identificare la nuova variante; quarantena negli hotel Covid per chi (anche immunizzati) rientra da Paesi rossi (principalmente Stati africani, ma la lista potrebbe essere estesa anche a Emirati e Turchia, gli hub principali di voli di connessione); avvio di un pilot per l’installazione di purificatori dell’aria nelle scuole. Inoltre, per due settimane (il tempo in cui si prevedono risposte sul comportamento di Omicron di fronte al vaccino), divieto di ingresso per i turisti (erano stati riammessi solo a novembre dall’inizio della pandemia) e tre giorni di quarantena anche per gli israeliani di ritorno da qualsiasi Paese. Nel frattempo, la protezione civile sta rintracciando tutti quanti siano tornati dall’Africa nell’ultima settimana: dovranno sottoporsi a isolamento e tampone. Le prossime due settimane stabiliranno se si è trattato di falso allarme o di prevenzione critica, ribadiscono gli esperti e in questo limbo la vaccinazione (in Israele ora accessibile dai 5 anni in su) rimane lo strumento più efficace a disposizione.

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