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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
05.12.2002 Filopalestinesi?
Chi sono veramente i filopalestinesi?

Testata:Informazione Corretta
Autore: Barbara Mella
Titolo: «Filopalestinesi?»
"Filopalestinesi", si definiscono: alla lettera, coloro che amano i palestinesi. E che cosa fanno per manifestare e concretizzare questo amore? Innanzitutto finanziano la dirigenza palestinese, che a sua volta finanzia il terrorismo, finanzia libri scolastici e programmi televisivi che aizzano all'odio, finanzia campi militari in cui i bambini vengono istruiti e addestrati all'odio e all'assassinio, finanzia l'apparato di polizia (o meglio, della dozzina di polizie) che partecipano attivamente alla macellazione degli israeliani. In secondo luogo organizzano cortei in cui vengono bruciate bandiere israeliane, vengono scanditi slogan di odio o amenità come "Palestina, vogliamo tutto: Israele dev'essere distrutto"; in cui, soprattutto, il terrorismo palestinese viene "compreso" e in larga misura giustificato. In terzo luogo scrivono articoli - se giornalisti - o lettere ai giornali - se lettori. Scrivono trasformando gli eventuali errori israeliani in crimini, o anche inventando crimini del tutto inesistenti; scrivono manipolando le notizie, spacciando per fatti le loro faziose interpretazioni dei fatti, omettendo notizie importanti quando queste potrebbero mettere in cattiva luce la parte palestinese. In quarto luogo vanno nei Territori a incontrare vari dirigenti palestinesi e a raccogliere e riportare amorosamente ogni loro respiro, e a fare loro da scudo contro l'esercito israeliano che tenta di smantellare le strutture del terrore.
Qual è il risultato di queste manifestazioni di amore? Che i terroristi palestinesi, "compresi", giustificati, sostenuti, incoraggiati, in alcuni casi anche protetti, si sentono legittimati a continuare e intensificare la loro attività, rifiutando ogni compromesso e ogni possibilità di dialogo. Che Israele, in conseguenza di ciò, si chiude sempre di più alla comprensione nei confronti della sofferenza palestinese, ed è costretto a portare sempre più a fondo la sua guerra contro il terrorismo che, inevitabilmente, finisce per colpire anche chi terrorista non è. Che la nascita di uno stato palestinese e la pace e la prosperità per il popolo palestinese si allontanano sempre più. Che il macello continua, da entrambe le parti.
Sembra che non si siano mai accorti, questi sedicenti filopalestinesi, che nessuno ha mai pensato alla possibilità di uno stato di Palestina: non l'impero romano, non l'impero ottomano, non la Gran Bretagna mandataria, non gli attuali stati arabi. Nessuno, tranne Israele. Sembra che non si siano mai accorti che nessuno, tranne Israele, ha mai trattato i palestinesi come cittadini detentori di qualche diritto e di qualche garanzia di legge. Sembra che non si siano mai accorti che nessuno, tranne Israele, si è mai preoccupato del bene dei palestinesi. Sembra che non si siano mai accorti che loro, i filopalestinesi, stanno dalla parte di chi da oltre mezzo secolo impedisce la nascita dello stato di Palestina, dalla parte di chi da oltre mezzo secolo tiene centinaia di migliaia di palestinesi rinchiusi, in condizioni disumane, nei campi profughi, di chi manda i bambini palestinesi al macello, di chi ha rubato i loro soldi, distrutto il loro presente e annientato il loro futuro. Sembra che non si siano mai accorti che noi, i filoisraeliani, stiamo dalla parte di chi accoglie nel proprio stato un milione e mezzo di palestinesi, li cura nei propri ospedali, paga gli avvocati d'ufficio che li difendono, offre loro garanzie legali di cui nessun arabo, in nessuno stato arabo, può godere; stiamo dalla parte di chi offre ai palestinesi posti di lavoro e mezzi di sostentamento; stiamo da parte di chi ha offerto loro uno stato e la pace. A qualcuno potrà forse apparire un paradosso, ma gli unici veri filopalestinesi in realtà siamo noi: i filoisraeliani. Lo abbiamo detto anche a una nota europarlamentare. Che si è degnata di rispondere. Con due parole: "povera piccola".




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