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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Foglio Rassegna Stampa
29.09.2021 Bennett all'Onu: 'Iran pericolo per tutti'
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 29 settembre 2021
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «'Odiare Israele non rende woke'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/09/2021, a pag. 3, l'editoriale 'Odiare Israele non rende woke'.

A destra: la vignetta di Dry Bones. Naftali Bennett denuncia il pericolo di un Iran con la bomba nucleare

"Israele è un faro di luce e libertà e sostenerlo è una scelta morale. Attaccare Israele non rende moralmente superiori. Combattere l'unica democrazia in medio oriente non fa diventare woke". Lo ha detto il primo ministro israeliano Naftali Bennett all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tre giorni dopo la conclusione della conferenza di Durban boicottata dalle democrazie. Perché in democrazia oggi fa "woke" aggredire moralmente e politicamente lo stato ebraico. Parlando proprio di Durban, Bennett ha detto: "Quella conferenza era originariamente pensata contro il razzismo, ma si è trasformata negli anni in una conferenza razzista contro Israele e il popolo ebraico. E il mondo ne ha avuto abbastanza. Ringrazio i 38 paesi che hanno preferito la verità alle bugie e hanno evitato la conferenza". Bennett ha ringraziato specificatamente gli Stati Uniti come "un amico fidato di lunga data". Il premier israeliano ha parlato poi di Iran: "Sta violando gli accordi di salvaguardia dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica e la fa franca". Arricchisce l'uranio al 60 per cento, cioè a un passo dall'uso militare. "Le parole non impediscono alle centrifughe di girare. Alcuni leader mondiali considerano ormai inevitabile l'acquisizione di armi nucleari da parte dell'Iran, ma Israele non può permettersi questo privilegio". Poi Bennett ha citato tutti i paesi dove Teheran ha messo piede: Iraq, Siria, Libano, Yemen, Gaza... "Come il tocco di re Mida della mitologia greca - ha ironizzato - il regime iraniano ha il `tocco dei mullah': ogni luogo toccato dall'Iran va in rovina". Ha detto molto, il premier israeliano. Che il "woke", da cui promana la "cancel culture", è una minaccia culturale per Israele, ma in generale per la cultura occidentale. E che l'Iran, che minaccia Gerusalemme direttamente, è fonte di caos per tutti.

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