Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Germania: sventato attentato contro la sinagoga nel giorno di Kippur Cronaca di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 17 settembre 2021 Pagina: 13 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Germania, volevano colpire la sinagoga»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 17/09/2021, a pag. 13, con il titolo "Germania, volevano colpire la sinagoga", la cronaca di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
L'arresto del terrorista a Hagen
La strage era prevista durante le celebrazioni dello Yom Kippur. Di nuovo un terrorista avrebbe voluto macchiare di sangue la più sacra festa degli ebrei. Non un neonazista, come due anni fa a Halle: stavolta è stato un fondamentalista islamico ad aver tolto il sonno alla Germania nella notte di mercoledì. E la tragedia è stata sventata per un pelo. L’altroieri sera la città renana di Hagen si è tinta per ore delle sirene della polizia: gli agenti hanno perquisito l’appartamento di un sedicenne siriano - arrestato insieme ad altri tre sospetti - che viveva dal padre e si era fatto notare per alcuni messaggi su una chat. Ieri sera la polizia ha fatto sapere di non aver ancora trovato esplosivi e l’analisi dei dispositivi elettronici e dei computer sequestrati durante la perquisizione è ancora in corso. La Procura generale non sa ancora, insomma, se riuscirà a trovare prove sufficienti per tenere dietro le sbarre il ragazzo, sospettato di aver programmato l’attacco alla sinagoga.
L’aspirante stragista è stato interrogato a lungo dalla polizia. Nelle conversazioni intercettate da agenti segreti stranieri, parlava di esplosivi e aveva espresso l’intenzione di piazzare una bomba. Secondo la soffiata dell’intelligence, il giovanissimo fondamentalista pianificava di far saltare per aria il tempio. E i commentatori tedeschi si sono già scatenati ieri contro i servizi segreti che sarebbero stati salvati – e non è la prima volta – da un’indagine partita all’estero e dal fatto che i colleghi dell’intelligence straniera sarebbero riusciti a comunicare l’esatta identità dell’attentatore, il luogo e l’ora dell’attacco. Ai colleghi tedeschi non era mai saltato agli occhi. Il ministro dell’Interno del Nordreno- Westfalia Herbert Reul (Cdu) ha parlato di una «seria minaccia estremista» e del «pericolo di un attentato alla sinagoga di Hagen». Il sedicenne sarebbe arrivato nel 2015 dalla Siria via Beirut, grazie ai ricongiungimenti. Da allora viveva in un appartamento con il padre e due fratelli al centro di Hagen. I vicini, interrogati da alcuni giornali tedeschi, parlano di una famiglia «molto povera » ma che non avrebbe mai dato segni di fanatismo. Il sospetto è che il sedicenne si sia radicalizzato in rete.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante