Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Afghanistan: chi racconterà ciò che accade a Kabul? Commento di Roberto Giardina
Testata: La Nazione Data: 28 agosto 2021 Pagina: 2 Autore: Roberto Giardina Titolo: «Chi racconterà ciò che accade a Kabul?»
Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNO di oggi 28/08/2021, a pag.2 con il titolo "Chi racconterà ciò che accade a Kabul? " il commento di Roberto Giardina.
A destra: Clarissa Ward, giornalista della CNN
Roberto Giardina
Sono regole semplici quelle del mestiere di giornalista. Quindi difficili, a volte si rischia la pelle. II cronista va sul luogo, e dopo riferisce quel che crede d'aver capito. Crede, perché la sua cronaca sarà sempre soggettiva. Si rimane cronisti, o si dovrebbe, anche se dopo diventi inviato speciale, nulla cambia se scrivi di un delitto o di una guerra. Come intuire un barlume di verità nei reportage dall’Afghanistan? Non è colpa dei colleghi, della stampa, o della tv. È difficile, quasi impossibile andare sul posto. Se ci arrivi, e tenti di lavorare onestamente, ti rimandano indietro. Ti rimpatriano se eri già a Kabul, come è avvenuto a Clarissa Ward, giornalista della CNN. Non piaceva ai suoi americani, e neanche ai talebani. Significa che cercava di svolgere bene il suo compito. Oggi non c'è tempo per riflettere, già la tv trasmette le immagini dell'attentato, e si vedono in internet. II tuo articolo arriva il giorno dopo. Un lavoro inutile? Al contrario, necessario come non mai. Le immagini, si sa, ingannano. I fatti sono frantumati, si crede di vedere tutto e si capisce poco. Allora contano le sensazioni, le emozioni del giornalista. Riferire le parole di una donna in fuga può far capire la tragedia di un popolo, valgono più delle analisi di un politologo. Descrivi quel che avviene. Gli occhi del cronista sapranno vedere quel che sfugge alle telecamere. Ma non puoi osservare da lontano. E si corre un rischio.
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