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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Nazione Rassegna Stampa
28.08.2021 Afghanistan: chi racconterà ciò che accade a Kabul?
Commento di Roberto Giardina

Testata: La Nazione
Data: 28 agosto 2021
Pagina: 2
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Chi racconterà ciò che accade a Kabul?»
Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNO di oggi 28/08/2021, a pag.2 con il titolo "Chi racconterà ciò che accade a Kabul? " il commento di Roberto Giardina.

A destra: Clarissa Ward, giornalista della CNN

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Roberto Giardina

Sono regole semplici quelle del mestiere di giornalista. Quindi difficili, a volte si rischia la pelle. II cronista va sul luogo, e dopo riferisce quel che crede d'aver capito. Crede, perché la sua cronaca sarà sempre soggettiva. Si rimane cronisti, o si dovrebbe, anche se dopo diventi inviato speciale, nulla cambia se scrivi di un delitto o di una guerra. Come intuire un barlume di verità nei reportage dall’Afghanistan? Non è colpa dei colleghi, della stampa, o della tv. È difficile, quasi impossibile andare sul posto. Se ci arrivi, e tenti di lavorare onestamente, ti rimandano indietro. Ti rimpatriano se eri già a Kabul, come è avvenuto a Clarissa Ward, giornalista della CNN. Non piaceva ai suoi americani, e neanche ai talebani. Significa che cercava di svolgere bene il suo compito. Oggi non c'è tempo per riflettere, già la tv trasmette le immagini dell'attentato, e si vedono in internet. II tuo articolo arriva il giorno dopo. Un lavoro inutile? Al contrario, necessario come non mai. Le immagini, si sa, ingannano. I fatti sono frantumati, si crede di vedere tutto e si capisce poco. Allora contano le sensazioni, le emozioni del giornalista. Riferire le parole di una donna in fuga può far capire la tragedia di un popolo, valgono più delle analisi di un politologo. Descrivi quel che avviene. Gli occhi del cronista sapranno vedere quel che sfugge alle telecamere. Ma non puoi osservare da lontano. E si corre un rischio.

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