Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Linoy Ashram, la prima donna di Israele oro olimpico Cronaca di Cosimo Cito
Testata: La Repubblica Data: 08 agosto 2021 Pagina: 34 Autore: Cosimo Cito Titolo: «Libellula Linoy l’oro di Israele fa infuriare i russi»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/08/2021, a pag. 34, con il titolo "Libellula Linoy l’oro di Israele fa infuriare i russi", la cronaca di Cosimo Cito.
Linoy Ashram
L’oro di Linoy Ashram resterà uno dei più storici e controversi di tutta l’Olimpiade. Mai una donna israeliana aveva vinto una gara a cinque cerchi e mai la ginnastica ritmica, nel concorso individuale, aveva premiato un Paese che non fosse la Russia o una repubblica ex sovietica. Con una sola eccezione, la vittoria della canadese Lori Fung. Ma si era a Los Angeles nel 1984, e tutto il blocco dell’Est era fuori dai Giochi. Fu, l’Olimpiade californiana, la prima edizione di sempre per lo sport di cerchio, nastro, palla e clavette. Anche a Tokyo la storia sembrava avviata a un epilogo scontato, con le gemelle Averina superfavorite. Eppure non è andata così. Al nastro, l’ultima delle quattro prove, Linoy Ashram ha danzato come una libellula sulle note di Hava Nagila , un canto popolare ebraico. Nata a Rishon Le Zion nel 1999, con trascorsi anche italiani nella Associazione sportiva Udinese, due anni di servizio militare da segretaria in un comando, «lavoravo al mattino, mi allenavo tutti i pomeriggi tranne il sabato», famiglia di origini yemenite- sefardite, Linoy ha incantato i giudici nonostante una piccola incertezza. «Sono stati i minuti più lunghi della mia vita» ha raccontato, «il punteggio non spuntava e io morivo a poco a poco». Oro, con un margine piccolissimo su Dina Averina, 0.150, un battito di ciglia in una gara lunga due ore. La russa ha preso a singhiozzare. La sua federazione ha parlato di «giudizio strano, il nostro esercizio era molto complesso e ha avuto un voto basso. Abbiamo presentato appello, ma ci è stato respinto. Ma tutto il mondo ha visto questa ingiustizia». È il 2° oro di Israele (prima volta anche questa) a Tokyo: Artem Dolgopyat aveva trionfato al corpo libero.
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