Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Artem Dolgopyat, oro di Israele alle Olimpiadi. E la questione del matrimonio Commento di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 03 agosto 2021 Pagina: 15 Autore: Davide Frattini Titolo: «L'oro storico di Artem divide Israele»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/08/2021, a pag.15, con il titolo "L'oro storico di Artem divide Israele" il commento di Davide Frattini.
Davide Frattini
Artem Dolgopyat
In Israele ci è arrivato dodici anni fa a dodici anni. L'ebraico lo ha imparato durante gli allenamenti invece che nelle scuole create per i nuovi immigrati Adesso è considerato un eroe che ha vinto al corpo libero la seconda medaglia d'oro nella storia sportiva del Paese. Eppure il ginnasta Artem Dolgopyat è «l'orgoglio della nazione sul podio e un cittadino di seconda classe sotto la hupa», la tenda dei matrimoni tradizionali ebraici, commenta Yoel Razvozov, il ministro del Turismo, anche lui originario dell'ex Unione Sovietica e un passato da judoka olimpionico. Lo ripete quasi in lacrime la madre di Artem: «Vive con la fidanzata da tre anni, non possono sposarsi, dovrebbero andare all'estero e lui non ha tempo». Non possono sposarsi a casa loro perché i rabbini ortodossi non riconoscono Artem come ebreo: lo è solo il lato paterno della famiglia, non la madre. Così niente cerimonia in sinagoga, resta la possibilità dell'unione civile in un Paese straniero riconosciuta poi dallo Stato israeliano. Che mette una pezza legale al monopolio del rabbinato sui matrimoni. Una soluzione che comincia a non bastare, la norma laica e quella religiosa si contrastano: Artem è potuto immigrare perché lo Stato garantisce la cittadinanza a chiunque abbia almeno un nonno ebreo. Sempre più israeliani si trovano nelle sue condizioni, soprattutto il milione e duecentomila «russi» (lui è nato in Ucraina). Al punto che Merav Michaeli, ministra dei Trasporti e leader laburista, annuncia di voler cambiare la legge nel nome di Artem e revocare la concessione fatta ai rabbini 73 anni fa da David Ben-Gurion, il laicissimo padre fondatore della patria. I partiti religiosi preparano l'opposizione: «Ci dispiace ma vincere l'oro non lo trasforma in ebreo».
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