Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L'appello a non vaccinarsi equivale a un appello a morire o a far morire Commento di Maurizio Molinari
Testata: La Repubblica Data: 23 luglio 2021 Pagina: 1 Autore: Maurizio Molinari Titolo: «L'appello a non vaccinarsi equivale a un appello a morire o a far morire»
Riprendiamo da Repubblica di oggi 23/7/2021 dal commento del direttore Maurizio Molinari la parte che riguarda l'obbligatorietà del Green Pass. Lo titoliamo " L'appello a non vaccinarsi equivale a un appello a non morire o a far morire" (IC direzione)
Maurizio Molinari
Prima pagina Cara abbonata, caro abbonato, al termine di un consiglio dei ministri che vara il decreto che, dal 6 agosto, rende obbligatorio il Green Pass (con almeno una dose di vaccino) per l’accesso a locali al chiuso (bar e ristoranti), ai cinema, ai musei, a eventi sportivi, palestre, convegni, fiere e rimodula i criteri delle zone di rischio in ragione del tasso di ospedalizzazione e riempimento delle terapie intensive, il premier Draghi decide dimettere pubblicamente in fuorigioco le ambiguità politiche di Salvini e Meloni definendo “l’appello a non vaccinarsi” equivalente a “un appello a morire o a far morire”. L’uscita – di particolare forza dialettica ed emotiva – con cui abbiamo scelto di aprire il giornale, è con tutta evidenza meditata, sorretta dai dati incoraggianti di una campagna di immunizzazione che ha visto raggiunto nel mese di luglio l’obiettivo del 60% di italiani vaccinati, e immaginata non solo per incoraggiare chi ancora non lo ha fatto “a vaccinarsi e a farlo presto”. A convincere il Paese che il vaccino è la sola strada “per non richiudere tutto” (compresi i cinema, di cui scrive la nostra Natalia Aspesi). Ma anche per richiamare l’intera maggioranza a un metodo che immagina il percorso della messa in sicurezza del Paese e delle riforme di cui ha bisogno lungo un sentiero di inclusione, convergenza e mediazione che non contempla strappi, fughe in avanti, o ambiguità di “lotta e di governo”.