Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Calcio: Beitar-Barcellona, dopo le pressioni la partita salta Commento di Fabio Scuto
Testata: Il Fatto Quotidiano Data: 19 luglio 2021 Pagina: 15 Autore: Fabio Scuto Titolo: «Beitar-Barça: niente sfida. I catalani solidali con gli arabi»
Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 19/07/2021, a pag.15 con il titolo "Beitar-Barça: niente sfida. I catalani solidali con gli arabi", l'articolo di Fabio Scuto.
Ancora una volta esponenti della Lista araba unita, oggi all'opposizione nel Parlamento israeliano, sostengono apertamente il boicottaggio del Paese di cui sono cittadini. Dopo le pressioni ricevute, il Barcellona ha chiesto di non disputare la partita con il Beitar a Gerusalemme ma altrove; richiesta che è stata comprensibilmente rifiutata dal Beitar.
Ecco l'articolo:
Fabio Scuto
Alcuni calciatori del Beitar
Non si giocherà l'amichevole di calcio Beitar Jerusalem-Barcellona che era in programma la prima settimana di agosto. E stato Moshe Hogeg, uomo d'affari israeliano e proprietario del club ad annunciare che il match con una delle squadre più famose e blasonate del mondo è stato annullato per sua volontà, dopo che la squadra catalana si era detta disponibile alla partita ma proponeva di giocarla in un luogo diverso da Gerusalemme per evitare uno sfruttamento politico dell'evento. "Con grande dispiacere ho dovuto annullare la partita contro il Barcellona", ha scritto Moshe Hogeg in un post su Facebook, "dopo aver ricevuto il contratto da firmare che rivelava la richiesta inequivocabile che la partita non si svolgesse nella capitale, Gerusalemme". Il deputato della Lista araba congiunta Sami Abu Shehadeh all'inizio di luglio aveva pubblicato una lettera aperta al club catalano chiedendo di annullare la partita, citando il supporto palestinese per il Barcellona, i famigerati fan razzisti tra i sostenitori del Beitar e il fatto che la decisione di giocare il match nella Città Santa avrebbe dato alla partita un significato anche politico. Beitar è uno dei club di calcio più famosi di Israele, con 13 trofei nazionali e conta presidenti e premier tra i suoi fan (Rivlin, Netanyahu, Olmert). Ma ha anche attirato l'attenzione negativa per essere l'unico club a non avere mai avuto un giocatore arabo. La minoranza araba di Israele costituisce circa il 20% della popolazione, giocatori arabi giocano nelle squadre rivali e anche nella squadra nazionale di Israele. I dirigenti del Beitar non hanno mai negato di avere le mani legate da una base irriducibile di fan di estrema destra che esercitano un'influenza significativa sulle decisioni del club. Come i militanti razzisti di Lehava, un gruppo di suprematisti ebrei che si oppone alla presenza di arabi e cristiani in Israele. C'è poi un altro gruppo di tifosi, La Familia, con legami anche nella malavita locale, noto per cantare "morte agli arabi" verso i giocatori arabi avversari.
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