Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Suprematisti neonazi a Milano Cronaca di Massimo Pisa
Testata: La Repubblica Data: 02 luglio 2021 Pagina: 2 Autore: Massimo Pisa Titolo: «'Dobbiamo colpire'. Ventenni e nazisti fermati dalla Digos»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA - Milano di oggi, 02/07/2021, a pag.2, con il titolo " 'Dobbiamo colpire'. Ventenni e nazisti fermati dalla Digos" la cronaca di Massimo Pisa.
«Ci sono importanti novità, comunque». Osservato a distanza dagli investigatori della Digos lo scorso 28 febbraio, il "Comandante G" ne accenna ai tre adepti: «Sono il risultato di una lunga riflessione, mia e di Tumsi, sullo stato delle cose». "Tumsi", non ancora degradato al rango di "milite Zucht", ascolta insieme al "maggiore Volpi" e a "Breivik", in un angolo del Parco Sempione: «Abbandoniamo il concetto magari più idealistico della cosa, per approdare più in una Realpolitik». La traduzione, dal verbo di Giulio Leopoldo Sioli Legnani era la seguente: basta con il proselitismo e gli approfondimenti dottrinari. Da quel momento in poi, Avanguardia Rivoluzionaria sarebbe passata all'azione e a come metterla in pratica: «Il punto focale — spiegava il "comandante" a Tommaso "Tumsi" Gelimi — è che noi dobbiamo entrare nel commercio internazionale delle armi». Sporcarsi le mani: «Fare attività illegali, che per noi non siano immorali». La purezza prima di tutto. Ed è per questo che il gruppo, smantellato dall'indagine dell'Antiterrorismo — oltre alla Digos del dirigente Guido D'Onofrio, al coordinamento del pm Enrico Pavone e dell'aggiunto Alberto Nobili, utile è stato il monitoraggio della Dcpp del Viminale — stava puntando a un obiettivo simbolico. Nero, islamico («È un musulmano di merda») e militante di un centro sociale, il 29enne marocchino H.C. era stato scelto per il debutto in società di Avanguardia Rivoluzionaria. Da non rivendicare, non ancora. E da attuare con cura: «Prenderlo in testa, poi rischiamo davvero di mandarlo all'altro mondo... Cioè, poi rischiamo di andare nei casini seri», si preoccupava Luca Ghisleni, il vice di Sioli. Non era il caso: «La cosa migliore è che se tipo lui è in moto, gli altri i due arrivano, lo buttiamo per terra e iniziamo a colpirlo. Però, cioè, prenderlo in testa rischiamo davvero... Cioè, l'importante è fargli male». Gettare solo un sassolino, non di più: «Rischiamo davvero di far saltare tutto quello che abbiamo in mente per il futuro». E cioè un nuovo Reich, il «crollo dell'attuale sistema — sintetizza Nobili — per rigenerare una nuova era sotto un nuovo Hitler o un nuovo Mussolini». Ma il 16 giugno, la sera del blitz ai danni di quello che etichettavano come «il subumano», armati di manganelli e spray, i quattro — c'era anche Aleksjj Tirelli Kolomiets, autonominatosi Breivik in onore al killer norvegese di Utoya — avevano trovato la polizia a sequestrare tutto, compresi i passamontagna e i santini del duce e "zio Adolf" da lasciare sul luogo dell'aggressione. Giovanissimi: 19 anni ha Tirelli, discendente di una famiglia di marchesi, 21 ne ha Gelmi, 20 gli altri due. Il timore di Digos e procura, che ne hanno monitorato le chat e i movimenti dallo scorso autunno, è che questo fosse il primo passo di un'escalation: «Se il paragone non fosse eccessivo, mi ricorda la vicenda Ludwig», aggiunge Nobili, anche se il parallelo con le stragi firmate da Marco Furlan e Wolfgang Abel tra il 1977 e il 1984 è di quelli forti. Comune è il richiamo a modelli neonazisti, anche se quello del "Comandante G" si rifà a matrici più recenti: «Il venticello del suprematismo è arrivato qui a Milano», chiosa ancora il procuratore aggiunto. D'Onofrio aggiunge: «Qui i riferimenti sono alla teoria accelerazionista, alla Siege Culture di James Mason, all'attentatore neozelandese delle moschee di Christchurch, Brenton Tarrant» Modelli richiamati in un documento intitolato "Gerarchia" ritrovato dalla Digos: 19 pagine in cui Sioli Legnani distillava la summa della sua dottrina, della struttura paramilitare e clandestina — completa di giuramento di fedeltà — che aveva teorizzato, dei protocolli per reclutare eventuali nuovi adepti: disciplinati, fanatici, palestrati. Non come «quelli di Casapound o di Forza Nuova, che sono dei ciccioni con la cirrosi epatica». Da quelle realtà, dai contatti con Lealtà Azione e Blood Honour provenivano i quattro. Guardavano oltre. Agli svizzeri di Junge Tat, ai francesi di Légion Europe. Tanto da abbandonare ogni tipo di propaganda teorica. Una condotta che è sintomo di minore pericolosità per il gip Manuela Accurso Tegano, che ha respinto la richiesta del carcere e ha disposto obbligo di dimora e firma. «Hanno vent'anni e sono incensurati — è la valutazione di Nobili — spero che la lezione possa servire».
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