Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Da Israele l'arma del futuro: il laser contro i droni Commento di Fabio Scuto
Testata: Il Fatto Quotidiano Data: 28 giugno 2021 Pagina: 15 Autore: Fabio Scuto Titolo: «Un laser contro i droni, è questa l'arma del futuro»
Riprendiamo dal FATTO Quotidiano di oggi, 28/06/2021, a pag.15 con il titolo "Un laser contro i droni, è questa l'arma del futuro", l'articolo di Fabio Scuto.
Fabio Scuto
Primi test con successo in Israele per un innovativo sistema laser aereo in grado di distruggere l'aviazione più letale di questi anni a basso costo: i droni. Come parte dei test, il laser ha colpito diversi velivoli senza equipaggio che volavano a varie altitudini e distanze diverse. Il sistema è stato sviluppato da Ebit Systems e i test sono stati eseguiti in coordinamento con l'IAF e l'Amministrazione per lo sviluppo delle armi e le infrastrutture tecnologiche del ministero della Difesa (MAFAT). La guerra in Libano del 2006 portò allo sviluppo tecnologico che pochi anni dopo diede vita all'Iron Dome, il sistema antimissile particolarmente efficiente ma che ha un costo elevato (50.000 dollari ogni colpo). Di qui l'esigenza di trovare un sistema alternativo e a un costo minore. Il progetto prevede un laser aereo, sviluppato dalla Elbit per i droni, e un laser terrestre sviluppato dalla Rafael Advanced Weapons Systems per i missili.
L'intercettazione utilizzando un sistema laser aereo ad alta potenza presenta molti vantaggi, oltre al risparmio, la capacità di intercettare minacce provenienti da lunghe distanze, operando a grandi altitudini senza restrizioni legate a condizioni meteorologiche, fornendo così una zona protetta su vaste aree. Secondo il capo del MAFAT, il generale Yaniv Rotem, il completamento dei prototipi richiederà tre-quattro anni, e spera che per allora possa essere implementato il primo sistema per la difesa delle comunità vicine al confine di Gaza, le più bersagliate dai missili di Hamas. Il sistema, ha spiegato Rotem, è completamente automatizzato: "È un sistema ottico molto avanzato, con capacità di monitoraggio e intelligenza artificiale. Non appena un bersaglio si sposta in un'area di interesse, il sistema lo aggancia. Questo sistema sarà montato su aerei. In seguito, riducendo le sue dimensioni, potrebbe essere montato anche su altre piattaforme, cioè su basi mobili a terra I droni, ha aggiunto Rotem, restano l'obiettivo principale mai laser potranno intercettare anche missili in arrivo da Paesi nemici come l'Iran, "il nostro obiettivo è che il sistema abbia la capacità di intercettare bersagli a distanze di centinaia di chilometri entro un decennio”.
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