Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Mi piacerebbe conoscere il pensiero di Deborah Fait, che vive certi problemi con tutt'altra immediatezza, sull' editoriale del Jerusalem Post di ieri 9.06 , intitolato "End religious incitement before it's too late". Con Stima.
E' ora che i capi dei partiti religiosi si diano una calmata, in passato sono stati al governo anche con i partiti di sinistra perciò adesso è assolutamente inutile e controproducente che incitino il popolo a rivoltarsi contro il nuovo prossimo governo. Non lo vogliono? Pazienza, incomincino a ragionare con la testa e non con la pancia. Per quanto Netanyahu abbia fatto il bene di Israele e sia stato un grande primo ministro, non significa che i suoi governi debbano essere eterni. Democrazia è anche cambiare e accettare nuove politiche, nuovi volti e augurare loro buon lavoro. Incitare alla violenza è pericoloso perché tra la folla che manifesta può sempre esserci il pazzo fanatico che alla fine esagera. Abbiamo già vissuto questa esperienza e le assicuro che è stata una grande tragedia. Io ero là, in piazza, quando è stato ucciso Rabin, ho visto la gente mettersi le mani tra i capelli e singhiozzare disperati, altri mettersi in ginocchio perché non avevano più la forza di stare in piedi. Se accadesse di nuovo sarebbe la fine. Mi auguro quindi davvero che i vari Gafni & compagni si rassegnino e capiscano che niente potrebbe cambiare lo spirito ebraico di Israele. Sono scettica sulla capacità di governare della coalizione che si insedierà domenica ma lasciamoli lavorare e se lo faranno male li manderemo a casa. Col voto, non con le rivolte popolari. Israele è una democrazia dinamica e forte e dobbiamo mantenerla tale a tutti i costi.