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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
12.06.2021 Russia-Iran, alleanza satellitare tra dittature
Commento di Guido Olimpio

Testata: Corriere della Sera
Data: 12 giugno 2021
Pagina: 16
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «Il super-satellite russo che rafforza l'Iran»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/06/2021, a pag. 16, con il titolo "Il super-satellite russo che rafforza l'Iran" il commento di Guido Olimpio.

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Guido Olimpio

La Russia ha lanciato Kanopus-V-IK e altri 72 satelliti – AstronautiNEWS
Il satellite Kanopus

La Russia fornirà all’Iran un nuovo satellite, un dispositivo che accrescerà le capacità nell’individuazione di target in tutto il Medio Oriente. Lo rivela il Washington Post. Teheran – secondo il giornale – riceverà un Kanopus V, concepito per scopi civili ma che verrà riconvertito per le missioni militari. La Repubblica islamica non ha mai nascosto questo progetto e i contatti con Mosca vanno avanti dal 2018. Adesso stanno per chiudersi con la fase operativa. L’apparato verrà gestito da un centro nella cittadina settentrionale di Karaj, dove sono in corso i lavori per renderlo pienamente funzionale. Gli esperti sottolineano che il satellite – pur non essendo di ultima generazione – fornirà un’ottima definizione di possibili bersagli garantendo tempi di reazione, conoscenza e interventi accurati. Gli iraniani già dispongono di un sistema realizzato localmente, tuttavia è ritenuto obsoleto e insufficiente rispetto alle loro necessità difensive/offensive. Un particolare racconta molto. Il 7 gennaio 2020 l’Iran ha sferrato un attacco missilistico di rappresaglia contro la base americana di al Asad, in Iraq. Ritorsione per l’uccisione da parte del generale Qasem Soleimani a Bagdad. In quell’occasione i pasdaran hanno acquistato immagini satellitari dell’obiettivo rivolgendosi ad una società privata internazionale, mossa che non è sfuggita all’intelligence Usa. Il Pentagono sapeva ed ha adottato le sue contromisure. Teheran, così, può ridurre la dipendenza da un fornitore esterno ottenendo maggiore autonomia. A Washington, a Gerusalemme e nelle capitali del Golfo ostili ai mullah sono due le preoccupazioni. La prima: l’avversario continua a sviluppare il proprio arsenale missilistico, il disporre di “occhi” che vedono in profondità lo rafforza. La seconda: i dati raccolti potranno essere usati da milizie amiche per eventuali operazioni. Lo scenario riporta alle incursioni condotte dai guerriglieri Houti contro i sauditi – nel mirino impianti petroliferi e siti sensibili – o al confronto Hezbollah-Hamas-Israele, teatro ristretto dove l’uso di armi come i razzi è cruciale e lo è ancora di più se c’è una ricognizione precisa. Al dossier spaziale se ne aggiunge un secondo marittimo. Gli Stati Uniti seguono la rotta di due navi iraniane, il cacciatorpediniere Sahand e la nave-appoggio Makran. Sul ponte di quest’ultima ci sono 7 vedette veloci e altri equipaggiamenti che sarebbero destinati al Venezuela, paese alleato di Teheran. Il viaggio ha sollevato commenti degli alti gradi statunitensi e dei congressisti, doppiamente sensibili visti i protagonisti: Maduro e l’Iran.

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