Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
In Austria la mappa dell'islam Commento di Daniel Mosseri
Testata: Il Giornale Data: 02 giugno 2021 Pagina: 19 Autore: Daniel Mosseri Titolo: «L'Austria mappa l'islam. Rivolta dei musulmani e del Consiglio d'Europa»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 02/06/2021, a pag. 19, con il titolo "L'Austria mappa l'islam. Rivolta dei musulmani e del Consiglio d'Europa" l'analisi di Daniel Mosseri.
Daniel Mosseri
L'ultima notizia è l'intervento dei servizi segreti austriaci (Bvt) che hanno aperto un'inchiesta sulle minacce rivolte attraverso i social media alla ministra dell'Integrazione del governo di Vienna, Susanne Raab. A sei giorni dalla pubblicazione della mappa dell'islam, la polemica politica non accenna a stemperarsi nel Paese alpino. Giovedì scorso il gabinetto guidato dal cancelliere Sebastian Kurz è stato travolto dalle polemiche dopo aver pubblicato la cosiddetta «mappa dell'Islam»: un piccolo atlante interattivo che riporta la posizione delle circa 600 moschee presenti nel Paese, delle associazioni dei musulmani e dei loro rappresentanti da Vienna a Linz, da Klagenfurt a Innsbruck. La ministra Raab ha ribadito che la pubblicazione della mappa era da intendersi come «un servizio» rivolto ai cittadini e agli immigrati di fede islamica presenti nel Paese. Un esercizio di trasparenza destinato a rafforzare la lotta contro le tendenze radicali, aveva spiegato giorni prima Raab in conferenza stampa con il teologo islamico Mouhanad Khorchide. La pubblicazione è stata molto criticata dalle principale organizzazioni della comunità musulmana austriaca, circa 700mila persone in un Paese da 9 milioni di anime. Secondo la Comunità dei credenti islamici in Austria (I :::6) la mappa «dimostra il chiaro intento del governo di stigmatizzare tutti i musulmani come un pericolo potenziale». Da parte sua la gioventù musulmana austriaca (Mjii) ha minacciato una causa contro il governo, asserendo che «la pubblicazione di tutti i nomi, le funzioni e gli indirizzi delle istituzioni islamiche rappresenta un superamento delle frontiere senza precedenti». «Immaginate se lo avessero fatto con gli ebrei o i cristiani», è stato il commento di Tarafa Baghajati dell'Iniziativa musulmani in Austria (Imó). In imbarazzo i Verdi, partner di coalizione dei popolari del cancelliere Kurz «Il progetto mescola musulmani e islamisti ed è l'esatto contrario dell'integrazione», ha dichiarato Faika El-Nagash del partito ecologista. Anche il Consiglio d'Europa ne ha chiesto il ritiro tramite il rappresentante del Consiglio per gli episodi di odio antisemita e anti-musulmano, Daniel Hoeltgen. A irritare i rappresentanti dell'Islam è stata anche la circostanza che la compilazione della mappa è stata affidata al Centro di documentazione sull'islam politico. Sotto la guida scientifica di Khorchide, il centro è uno strumento utilizzato dal governo federale per indagare i legami fra le moschee austriache e i paesi stranieri che cercano di imporre la propria agenda islamica al piccolo paese europeo. I rapporti fra stato e moschea in Austria sono di antica data: la prima Islamgesetz («Legge sull'Islam») vide la luce nel 1912, sotto l'imperatore Francesco Giuseppe. Khorchide e Kurz sono convinti sostenitori del bisogno di recidere il legame soprattutto finanziario fra i luoghi di culto islamici in Austria e i finanziatori stranieri del radicalismo, favorendo invece un islam austriaco. Il progetto prevede che l'islam sia insegnato nelle scuole da docenti che parlano tedesco e predicato nelle moschee da imam formatisi in Austria. Lo scorso 20 novembre un islamico radicale austriaco di origine albanese ha ucciso 4 persone a Vienna in un attacco compiuto in nome dell'Isis.
Per inviare al Giornale la propia opinione, telefonare: 02/85661, oppure cliccare sulla e-mail sottostante