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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
23.07.2002 Quel "ma" di circostanza
Quel "ma" di circostanza

Testata:Informazione Corretta
Autore: Sandra Giovanna Giacomazzi
Titolo: «Quel "ma" di circostanza»
Quel "ma" di circostanza che accompagna in modo condizionato ogni riconoscimento dello stato d'assedio in cui vive Israele coi terroristi in casa, è lo stesso identico "ma" di quelli che dicevano di provare pietà per le vittime delle Due Torri, "ma". Un "ma" che in verità significa che tanto Israele quanto l'America se li sono cercati i guai di cui sono vittime. E fa da muro dividendo chi capisce quanto sia alta la posta in gioco per la sopravvivenza della nostra civiltà, da chi invece con il cosiddetto buonismo mette la propria civiltà a repentaglio. Divide gli italiani fra quelli frequentabili e quelli che molto a malincuore in cuore non si riescono più a considerare amici. Questi ultimi ormai si riconoscono subito. Sono quelli che non solo subito dopo l'11 settembre ma anche mesi dopo continuano a dichiararsi "americani," ritenendo l'aggettivo sinonimo della civiltà occidentale e tutti i valori inerenti ad essa. Con lo stesso spirito dovremmo dichiararci tutti ebrei e israeliani.

Invece sono tornati di moda i palestinesi. Due mesi fa partivano persino le delegazioni europee per donare il sangue ai feriti nei "campi profughi" (ma dopo 40 anni ha senso chiamarli tali?), a fare da scudi umani contro i brutti cattivi carri armati ebrei, a controllare lo stato d'animo di Arafat ed a raccontarci in televisione il suo grande valore rappresentativo per il popolo palestinese. E ancora oggi partano con la pretesa di controllare il comportamento dei israeliani.

Hanno la memoria corta. Non ricordano più nenmmeno le sofferenze del popolo per il quale adesso dimostrano o indifferenza o disprezzo. Ah, no, scusate, sono gli ebrei che hanno l'amnesia, che da vittime di mezzo secolo fa sono diventati i carnefici di oggi. O almeno è questa la favola che adesso ci raccontano i nostri buoni ipocriti che stanno sempre dalla parte della ragione.

Non riuscivo a capire come fosse possibile che i nostri buonisti si dessero così tanto da fare per anni a raccontare le sciagure della Shoah, per poi essere così indifferenti alle piaghe odierne della società ebraica e stare culo e camicia con Arafat e Co. Adesso ho capito. Non glie n'è mai importato niente degli ebrei, come non glie n'è mai importato dei lavoratori. Servivano come scusante per giustificare la lotta al nemico: Il capitalismo. E la memoria del fascismo serviva a mantenere viva la loro ragione d'essere quando oramai il comunismo era morto e sepolto tranne che in Cuba, in Corea del Nord, e nei loro "die hard" cuori.


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