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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
03.04.2021 Francia: non si placa la violenza islamista
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 03 aprile 2021
Pagina: 11
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «È stato un algerino ad accoltellare il regista pro-migranti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 03/04/2021 a pag.11, con il titolo 'È stato un algerino ad accoltellare il regista pro-migranti', il commento di Mauro Zanon.

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Mauro Zanon

Le metteur en scène Alain Françon grièvement blessé à Montpellier
Alain Françon

Dopo due settimane di indagini, la PI di Montpellier, la sezione locale della polizia giudiziaria, è riuscita a individuare con tutta probabilità l'autore dell'accoltellamento del celebre regista teatrale Alain Françon, avvenuto lo scorso 17 marzo nel quartiere dell'Ecusson. Si tratta di un algerino di trent'anni, già noto ai servizi di polizia per essersi macchiato di numerosi episodi di delinquenza e di violenza. Gli inquirenti lo hanno interrogato presso il suo domicilio, prima di portarlo in commissariato. Attualmente si trova in stato di fermo. «E un vero e proprio sollievo sapere che una persona è stata arrestata. II mio cliente ha subito un trauma psichico e psicologico molto grave in seguito all'aggressione di un perfetto sconosciuto che voleva fargli del male», ha dichiarato l'avvocato di Alain Françon, Luc Abratldewicz. Dal canto suo, il procuratore della Repubblica di Montpellier, Fabrice Bélargent, non ha voluto reagire alla notizia dell'arresto. Insignito tre volte del Molière du metteur en scène, il più importante premio francese nel campo teatrale, Françon si trovava da metà febbraio a Montpellier per tenere dei corsi all'École nationale supérieure d'art dramatique. Era appena uscito dall'albergo in cui alloggiava, quando è stato ferito con un coltello a livello della carotide e a un orecchio. Con la sciarpa imbevuta di sangue, Françon ha camminato traballante per quasi trecento metri dopo l'attacco, prima di crollare a terra all'altezza di rue de l'Ancien Counier, e ricevere le prime cure da parte di una commerciante. La rapidità dei soccorsi ha permesso di salvargli in extremis la vita, ma poteva essere l'ennesima vittima francese sgozzata in mezzo alla strada. Inizialmente gli inquirenti avevano ricercato un movente nella vita personale del regista 76enne, ma col passare dei giorni la pista dell'atto di violenza gratuita, senza ragioni particolari, è andata confermandosi. Come riportato dal quotidiano locale "Midi Libre", le indagini che hanno portato allo stato di fermo dell'algerino plurirecidivo sono state molto complesse. La polizia giudiziaria di Montpellier ha esaminato sia le immagini registrate dalle telecamere di video-sorveglianza della città sia quelle catturate dalle telecamere dei commerci del settore. A forza di sovrapposizioni, verifiche incrociate e di un'inchiesta nel vicinato assai profonda, hanno focalizzato i loro sospetti sul trentenne algerino, rintracciato in prossimità del luogo dell'attacco. Françon, schierato politicamente alla sinistra della sinistra, figurava nel settembre del 2018 tra le 150 personalità che invocavano su Libération «l'apertura totale delle frontiere», per accogliere i migranti in Francia e combattere contro «l'avanzata dell'estrema destra in tutta l'Europa» e «l'ossessione dell'identità».

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