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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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TG com Rassegna Stampa
11.10.2002 I bimbi kamikaze nei campi di addestramento
Immagini-documento di bambini palestinesi addestrati per diventare kamikaze

Testata:TG com
Autore: un giornalista
Titolo: «Il video degli addestramenti»
Il quotidiano on line www.tgcom.it nella sua pagina redazionale ha parlato dei bimbi-kamikaze e dei loro campi di addestramento mettendo in rete anche il video ''I semi dell'odio'' in italiano, oltre a questo ha aperto un forum per raccogliere le opinioni dei lettori.Riportiamo l'articolo:
"Il video è duro, di quelli che fanno male. Vedere bambini che vengono addestrati ad uccidere e a suicidarsi, è assistere ad un evento contro natura. Ma queste immagini sono un documento ed è per questo motivo che, primo in Italia, Tgcom le propone, affiancando un Forum in cui i lettori possano esprimere la propria opinione. La pubblicazione del video vuole essere una denuncia contro tutte quelle situazioni in cui, nel mondo, i bambini vengono coinvolti in azioni di violenza o, addirittura, di guerra. Il servizio è stato realizzato dall’Israel Information Center montando immagini trasmesse dalla tv palestinese e da tv arabe con altre riprese direttamente da operatori arabi in campi-profughi palestinesi nell’inverno scorso.Nel finale del video, uno psicologo afferma che, entro dieci anni, un’intera generazione di palestinesi sarà stata educata a uccidere con azioni terroristiche. Se sinora gli attentati in Israele hanno coinvolto solo un centinaio di kamikaze, dove colpiranno le migliaia di giovani che oggi si stanno formando alla scuola del terrore?L'altra faccia della spirale d'odio che avvolge i destini della polveriera mediorientale è racchiusa tra le righe scritte dal padre di un kamikaze ai leader di Hamas. Abu Saber ha già perso un figlio, esploso tra le vie di Tel Aviv, e ora sa che anche un altro sta per correre sul sentiero della "santa morte". Righe di dolore e di rabbia, rivolte a quei dirigenti della lotta armata palestinese che gli hanno portato via una ragione di vita. A loro si rivolge duramente Saber: "Ci mandino i loro figli a morire", facendo appello all'atroce differenza che per un padre corre tra "morte" e "martirio": la stessa cosa per la Jihad, un baratro per lui. Ecco il testo integrale della scritta lettera al direttore del quotidiano londinese in lingua araba Al-Hayat:"Non riesco a trovare parole migliori con cui cominciare la mia lettera di quelle di Allah, nel suo libro prezioso [il Corano] : 'Agite per amore di Allah e non distruggetevi con le vostre mani’ (2). Scrivo questa lettera con un cuore che langue e con occhi che non hanno smesso di piangere. Dobbiamo, oggi più che mai, obbedire a questo verso coranico, agire per amore di Allah e astenerci dal compiere atti che ci gettino nella distruzione".'Gli amici hanno convinto mio figlio a farsi esplodere; ora essi sono dietro suo fratello' "Quattro mesi fa, ho perso il mio figlio maggiore quando i suoi amici l'hanno tentato, lodando il sentiero della morte. L'hanno convinto a farsi esplodere in una delle città di Israele. Quando il corpo puro di mio figlio s’è sparso dappertutto, si sono dispersi anche i miei ultimi segni di vita, insieme alla speranza e alla mia volontà di esistere. Da quel giorno, sono come un fantasma che percorre la terra, per non citare il fatto che io, mia moglie e i miei altri figli e figlie siamo diventati profughi a causa della distruzione della casa in cui vivevamo". "Ma l'ultima goccia è stata quando sono stato informato che gli amici di mio figlio maggiore stavano cominciando ad avvolgersi come serpenti intorno al mio altro figlio, che non ha ancora 17 anni, per indirizzarlo sullo stesso percorso verso il quale avevano guidato suo fratello, in modo da farsi esplodere anche per vendicare suo fratello, sostenendo che 'non aveva niente da perdere’"."Dal sangue del cuore ferito di un padre che ha perso ciò che gli è più prezioso al mondo, mi rivolgo ai leader delle fazioni palestinesi e ai loro capi, i leader di Hamas e della Jihad islamica e ai loro sceicchi, che utilizzano le decisioni religiose e le dichiarazioni per spingere sempre più figli della Palestina alla morte, sapendo benissimo che mandare i giovani a farsi esplodere nel cuore di Israele non scoraggia il nemico e non libera alcuna terra. Al contrario, intensifica l'aggressione, e dopo ogni operazione del genere, i civili sono uccisi, le case sono rase al suolo e le città e i villaggi palestinesi vengono rioccupati ".'Chi gli ha dato la legittimità di inviare i nostri bambini a morire?’"Poi questi leader e questi portavoce appaiono [sui media] per minacciare il nemico con atti anche più gravi di vendetta per le loro azioni barbariche. Essi spingono altri giovani alla morte". "Io chiedo, per conto mio e per conto di ogni padre e madre informati che il loro figlio si è fatto esplodere: 'Con quale diritto questi leader mandano i giovani, persino i ragazzi nel fiore della gioventù, a morire? Chi gli ha dato la legittimità religiosa o qualsiasi altra legittimità per tentare i nostri bambini e spingerli alla morte?".'Morte, non martirio'"Sì, io dico 'morte', non 'martirio'. Cambiando e abbellendo il termine o pagando alcune migliaia di dollari alla famiglia del giovane che se n’è andato e non tornerà mai più, non attenua lo shock o non cambia la fine irrevocabile. Le somme di denaro [pagate] alle famiglie dei martiri provocano più dolore di quanto curino; essi fanno in modo che le famiglie ritengano di essere ricompensate per le vite dei loro bambini". "Le vite dei bambini hanno un prezzo? La morte è diventata l'unico modo per ripristinare i diritti e liberare la terra? E se questo è il caso, perché neanche uno di tutti gli sceicchi che gareggiano tra loro nell’emettere infuocate decisioni religiose, manda suo figlio? Perché non uno dei leader - che non possono trattenersi dall’esprimere la loro gioia e la loro estasi sui canali satellitari ogni volta che un giovane palestinese, uomo o donna, si propone di farsi esplodere - invia suo figlio?". "Perché, finora, non abbiamo visto uno dei figli, o delle figlie, di chiunque tra questa gente, indossare una cintura esplosiva ed uscire ad eseguire con atti, non a parole, quello che i loro padri predicano giorno e notte?". "La Jihad, il martirio e la morte inutile sono ristretti a un singolo settore [del popolo], senza coinvolgere altri settori? Ciò che riguarda i figli e le figlie della gente in generale non riguarda [anche] i figli e le figlie [dei leader]? Per quanto tempo questa gente decisa continuerà a pagare il prezzo della politica idiota che si è risolta in un fallimento colossale nell’ottenere anche una minuscola parte dei diritti usurpati dei palestinesi?".'Allo scoppio dell'Intifada, i leader hanno inviato i loro figli all'estero'"Ma ciò che fa lacrimare l’anima, addolora il cuore e porta lacrime agli occhi più di ogni altra cosa è la vista di questi sceicchi e di questi leader che si sottraggono al mandare i loro figli nella rissa: come Mahmoud Al-Zahar, Isma'il Abu Shanab e Abd Al-'Aziz Al-Rantisi. Quando l'Intifada è scoppiata, Al-Zahar ha inviato suo figlio Khaled in America; Abu Shanab ha inviato suo figlio Hassan in Gran Bretagna; e [come ha dichiarato lei stessa alla stampa], la moglie di Rantisi si è astenuta dall’inviare suo figlio Muhammad a farsi esplodere. L'ha inviato invece in Iraq, per completare là i suoi studi".
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a far presente ai quotidiani che leggono abitualmente le informazioni che vengono riportate dal TGcom e che nessun altro quotidiano propone.



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