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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.10.2002 Analisi di una manifestazione
Cortei della pace a senso unico. Come sempre

Testata:Informazione Corretta
Autore: Giorgia Greco
Titolo: «Analisi di una manifestazione»
Pacifisti o antisraeliani?

di Giorgia Greco



Sabato 5 ottobre 2002 l’Emilia Romagna è scesa in piazza.

Per tutta la giornata sono sfilati cortei per la pace, una mobilitazione voluta e organizzata da coordinamenti che fanno capo a vari gruppi: dai Social Forum alla Cgil all’Arci, dalle Donne in Nero all’Anpi, dai girotondisti alle parrocchie, dai Verdi ai Centri Sociali e ai gruppi missionari, uniti dall’adesione all’appello di Emergency: "Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà. Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, né vogliamo alimentare la spirale del terrore. Basta guerre, basta morti, basta vittime".



Nulla da eccepire sull’appello di Emergency, ma quello che stona è che nessuna condanna esplicita sia stata rivolta al terrorismo palestinese che da due lunghi anni sta devastando la società israeliana e che ha provocato più di 600 morti, tutti civili inermi.

Il responsabile dell’oratorio cittadino Don Bosco ribadisce: "Siamo tutti contro la guerra, questo è l’importante, non è una questione di ideologie. Se l’umanità è ancora salva nella sua sostanza, lo dobbiamo anche a quella esigua minoranza di idealisti che a questo punto non sono più dei sognatori ma uomini reali."



Ed è proprio un gruppo di questi fulgidi "idealisti" che, quasi a sottolineare il sentimento antisraeliano di queste manifestazioni, si è reso responsabile di un grave episodio – non per le sue conseguenze ma per il significato che sottende – a Calderara di Reno, un comune dell’hinterland bolognese.

Una trentina di attivisti legati al movimento dei Disobbedienti ha fatto incursione nell’Azienda Caterpillar lanciando uova piene di colore rosso contro le vetrate e gli uffici e su alcuni dei mezzi esposti nel piazzale.

Qual è la "colpa" dell’Azienda di Calderara di Reno?

Quella di fornire a Israele i mezzi speciali atti alla distruzione delle case dei palestinesi nel territori occupati – spiega un rappresentante del gruppo.

E quale conferma su alcuni manifesti incollati alle vetrate ed alle pareti si leggono scritte a favore del popolo palestinese e uno striscione avverte: "Bloccare chi demolisce le case dei palestinesi".

In una dichiarazione rilasciata ad un quotidiano bolognese, Gianmarco De Pieri dei Disobbedienti afferma: "In Palestina i bulldozer della Caterpillar vengono utilizzati per abbattere le abitazioni delle famiglie palestinesi che vengono ritenute legate, anche solo per parentela, con chi ha compiuto atti terroristici in territorio israeliano".

In realtà quelle famiglie non sono solo "legate" ai terroristi da legami di parentela ma sono esse stesse colluse con il terrore o per aver materialmente aiutato il kamikaze o per averlo nascosto.

Ancora una volta l’Emilia Romagna, culla del pensiero di sinistra, si schiera dalla parte del popolo palestinese e con il pretesto di manifestare per la "pace" dà voce ad un sentimento antisraeliano che è ancor più preoccupante perché si esprime in contesti e situazioni differenti: boicottando i prodotti israeliani per danneggiarne l’economia, manifestando travestiti da kamikaze, organizzando blitz contro Aziende "ree" di fornire a Israele attrezzature e macchinari.

Siamo stanchi di assistere a manifestazioni di "pacifismo" a senso unico.

Quante vittime israeliane fatte a pezzi dovremo ancora contare prima che i benpensanti della sinistra italiana capiscano che Israele, unica democrazia del Medio Oriente sottoposta da anni ad una violenza devastante, ha il diritto di difendersi da coloro che la vogliono annientare?


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