Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Testata: La Repubblica Data: 22 settembre 2002 Pagina: 1 Autore: Sandro Viola Titolo: «L'Ultima umiliazione»
La Repubblica di domenica 22 settembre pubblica un articolo di Sandro Viola: "L'Ultima Umiliazione". Il giornalista confronta i due leader, Sharon ed Arafat,definendo il leader palestinese come: "un' ombra, che non lo si possa più neppure chiamare il RAIS (il capo). La stampa israeliana lo sostiene ormai da tempo, e anche il nuovo capo di stato maggiore, il "falco" Yaalon, ne è convinto." Arafat è quindi ormai considerato un uomo finito, debole, non rispettato nemmeno più dai suoi stessi collaboratori. Il fatto che il suo palazzo stia per essere distrutto perchè il leader si rifiuta di consegnare agli israeliani 20 capi dei movimenti terroristici è completamente tenuto nascosto mentre invece è messa solo in evidenza la crudeltà e l'inutilità di questo atto: "Mentre l'esercito israeliano è intento a diroccare un pezzo dopo l'altro (a cannonate, con i bulldozer)il quartier generale di Arafat, c'è una domanda che si vorrebbe rivolgere agli israeliani. Qualcuno di loro crede che questa scena crudele del topo in trappola, del leader coperto di calcinacci e con le orecchie assordate dai colpi di cannone, possa servire a qualcosa?..Tutto questo non ha fermato un solo attentatore suicida e forse chi lo sa, ha anche esasperato la follia terroristica." Questo "topo in trappola" però non tenta nemmeno di fermare gli attentati terroristici anzi, ne difende i capi provando così ancora una volta il suo legame con i gruppi terroristici. Forse Viola ha ragione, la distruzione del palazzo di Arafat non porterà a nulla ma non si può pretendere che Israele stia zitto ad aspettare il prossimo attentato. Viola termina con una frase importante: "Giunto al punto in cui è, il massacro sembra destinato a durare. Non c'è un segno, uno solo, che faccia pensare alla resa dei palestinesi. Colpa di Arafat, che due anni fa di questi tempi respinse le offerte di Barak? Certo. E tuttavia questo non vuol dire, ha scritto qualche tempo fa Gideon Samet su Haaretz "che una tragedia come la nostra, di noi israeliani, non meriti un altro tentativo nella stessa direzione." Proprio quel che in quasi 20 mesi di governo, Sharon non ha voluto fare: un altro tentativo." Il primo tentativo di Arafat invece lo stiamo ancora aspettando. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare le proprie opinioni alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita.